Ticino, 20 ottobre 2023

Alain De Raemy rimane alla guida della Diocesi di Lugano

Per il momento e sino a nuova comunicazione da parte del Papa, dunque di fatto a tempo indeterminato, Alain De Raemy rimane alla guida della diocesi di Lugano. Lo ha comunicato in una missiva, indirizzata allo stesso Amministratore apostolico, il Nunzio apostolico a Berna Martin Krebs. De Raemy infatti, a un anno dalla sua nomina, aveva scritto per chiedere delucidazioni, per capire quanto sarebbe rimasto ancora al suo posto e con che mansioni. 


Monsignos Krebs ha quindi indirizzato una lettera di spiegazioni al Vescovo ad interim, pregando che la stessa venisse trasmessa ai fedeli e alle autorità civili. Per citare la Diocesi, "in sostanza, il Nunzio ha confermato che Mons. de Raemy rimane alla guida della Diocesi a disposizione del Santo Padre e continua ad avere tutti i diritti, le facoltà e gli uffici di un Vescovo diocesano, in modo da garantire alla Diocesi lo svolgimento della sua attività ordinaria". Il suo ruolo non è esattamente da equiparare a quello di un Vescovo nominato, anche se ha ampi poteri.

"Anche se non può stravolgere l’organizzazione della Diocesi stessa, egli ha la facoltà di sviluppare e migliorare tutte le potenzialità di tematiche specifiche, anche pastorali. Ha persino il dovere di promuovere tutto quelle che è già stato avviato in passato (per esempio, lo sviluppo delle Reti pastorali). Inoltre, anche se all’Amministratore non è data competenza di nominare Vicari generali, episcopali o foranei, oppure Consigli diocesani, egli può però designare dei Delegati, sia per la pastorale che per la gestione dei Vicariati. Queste figure esercitano tutte le facoltà che spettano a un Vicario. Inoltre, l’Amministratore continua a essere affiancato dal Collegio dei consultori per quanto riguarda le decisioni più importanti che prevedono una specifica consultazione.

Per la Diocesi di Lugano, i membri di questo consesso sono i Canonici effettivi del Capitolo della Cattedrale". A queste mansioni, dopo il primo anno si aggiungono alcune disposizioni particolari che riguardano la gestione dei Presbiteri, relativamente all’escardinazione, all’incardinazione o allo spostamento in altra Diocesi dei preti attivi nella pastorale, spiega Krebs.  

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