Sfuggire al pagamento del canone radiotelevisivo riscosso dalla Serafe non è facile. Qualsiasi persona o impresa che sia dotata di un apparecchio che può accedere a contenuti audiovisivi è tenuta a pagarla. I pochi che possono sfuggire a questa tassa devono presentare una dichiarazione all'Ufficio federale delle comunicazioni secondo cui non posseggono nessun apparecchio che può connettersi a Internet, come un computer o uno smartphone.
In totale sono 1'400 economie domestiche che hanno presentato questa dichiarazione e quindi non sono tenute a pagare il canone. Per assicurarsi che queste persone effettivamente non abbiano un apparecchio che può connettersi a Internet, le autorità fanno controlli e talvolta anche perquisizioni ai domicili degli esentati. Lo hanno sperimentato due persone che vivevano insieme in un appartamento a Zurigo, le quali affermavano di non possedere gli apparecchi in questione e di essere quindi esentate dalla tassa in questione.
Per verificare le loro dichiarazioni, alla fine di settembre si sono presentati a casa loro due impiegati dell'Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM) accompagnati da quattro agenti della polizia comunale. Gli investigatori dell'UFCOM avevano chiesto informazioni alle società di telecomunicazioni sull'abitazione sospetta. Ne è risultato che le due persone possedevano ciascuna un numero telefonico prepagato registrato nonché un altro abbonamento non meglio specificato.
Abbastanza per avviare una ricerca che ha dato i suoi frutti. Secondo il Tages Anzeiger nell'appartamento sono stati rinvenuti diversi apparecchi elettronici con accesso a Internet. Se c'è stata una multa, non sappiamo l'importo. Ma in una situazione del genere i costi possono arrivare fino a 5000 franchi.
L'UFCOM riferisce al quotidiano tedesco di aver controllato complessivamente oltre 1400 economie domestiche tra il 2019 e il 2022. In 174 casi la condanna è stata pronunciata in seguito al ritrovamento di apparecchi di ricezione nelle economie domestiche controllate.