Salari orari che non superano i dieci franchi e giornate di lavoro di oltre 10 ore. L'ispettorato del lavoro del canton Basilea Campagna ha scoperto un massiccio caso di dumping salariale in un maxi-cantiere a Pratteln. Come riporta il “Baselzeitung” nel cantiere erano impiegati 90 dipendenti, con salari in media di nove franchi l'ora, e che in alcuni casi lavoravano quasi 60 ore settimanali. Rispetto alle condizioni prescritte dai contratti collettivi, le persone colpite sono state sottopagate per circa 739'000 franchi.
La notizia ha suscitato l'ira anche delle aziende locali, a causa della concorrenza sleale. "Le aziende svizzere non hanno alcuna possibilità di aggiudicarsi degli appali", denuncia la Camera di commercio. I lavoratori edili provenivano da Polonia, Lettonia e Lituania ed erano stati assunti dalla filiale svizzera del gruppo olandese Gerritsen attraverso una rete di subappaltatori. Le autorità cantonali accusano ora il gruppo leader Gerritsen di gravi violazioni della legge sui lavoratori distaccati.
La società però non è stata ancora sanzionata. Le aziende interessate hanno ancora tempo per presentare i documenti e verrà concessa un'udienza legale. Nel gennaio 2024 la commissione paritetica deciderà poi su eventuali sanzioni e chiederà alle autorità cantonali di ordinare un divieto di operare, che escluderebbe l'azienda da futuri appalti.