Ignazio Cassis finirà per perdere il suo seggio in Consiglio federale il prossimo 13 dicembre? È perlomeno ciò che teme il suo partito, che sospetta che il Centro, insieme alla sinistra, stia preparando un piano per estromettere Cassis a beneficio di un candidato del Centro.
Questo “piano segreto”, evocato ieri dal Blick, sostiene che la posizione del partito di Gerhard Pfister, che ufficialmente non vuole destituire un consigliere federale in carica, sia in realtà solo una tattica.
"Abbiamo indicazioni che alcuni nel Centro potrebbero già cercare di ottenere un secondo seggio nel Consiglio federale a nostre spese - e questo anche se il PLR rimane il terzo partito in termini di forza elettorale", afferma il capogruppo del PLR Damien Cottier al Blick. In cambio i liberali radicali dovrebbero evidentemente essere gratificati dal posto che si libera nella cancelleria federale.
All'origine di questo timore vi sarebbe il fatto che almeno un esponente liberal-radicale con “radici ticinesi” (non viene fatto il nome) sarebbe stato invitato dagli ambienti del centro e del PS a candidarsi alla carica di cancelliere federale, spiega Damien Cottier. “Il fatto che ad essere avvicinato sia stato proprio un ticinese ci suona chiaro.” Secondo lui è possibile che anche altre persone del PLR siano state incoraggiate a candidarsi.
L'esponente PLR sospetta quindi che ci sia una manovra politica. "Tutto fa pensare che alcuni esponenti del centro e della sinistra potrebbero tentare di estromettere un seggio del PLR", spiega Cottier che ricorda la destituzione del consigliere federale dell'UDC Christoph Blocher nel 2007, quando Eveline Widmer-Schlumpf uscì dal cilindro in un'azione notturna e in un contesto vago. “Non mi sorprenderei davvero se questa volta sulle schede elettorali comparisse ad esempio un nome come Gerhard Pfister, anche se non è ufficialmente nominato”.
Anche i liberal-radicali vedono negli interventi dei media un altro indicatore della preparazione dell'estromissione di Ignazio Cassis. Lo storico del Consiglio federale Urs Altermatt, ad esempio, ha dichiarato a CH Media che il Centro, con la sua idea di non sostituire un consigliere federale in carica, "perde lo slancio per il successo nel 2023".
Il capo del gruppo parlamentare del Centro, Philipp Matthias Bregy da parte sua nega l’esistenza di un simile piano: “È la prima volta che sento parlare di una cosa del genere”. Il suo gruppo venerdì ha confermato la sua posizione, sottolinea. “Non elimineremo nessuno dei consiglieri federali uscenti il 13 dicembre. Questo vale anche per Ignazio Cassis”.
Dal lato del PS, la capogruppo Samira Marti si accontenta di dire: “Non conduco queste discussioni”. Il PS non si stanca però di sottolineare che la maggioranza di destra UDC/PLR è considerata un problema per la Svizzera sociale e che pertanto deve essere spezzata al più presto.
"Spero che possiamo credere a ciò che viene detto pubblicamente in questo momento", ha detto Damien Cottier. "Una manovra segreta non sarebbe certamente nell'interesse della Svizzera." Il Paese ha bisogno di stabilità in questi tempi di molteplici crisi. Una manovra non sarebbe nell’interesse nemmeno del centrosinistra, avverte: “Se provocasse il caos il 13 dicembre con un’eliminazione al secondo turno, c’è il rischio che anche le prossime elezioni siano incerte”.
Il PS in particolare ha interesse che “gli altri gruppi rispettino le regole del gioco ed eleggano gli uscenti”, avverte Damien Cottier. I seggi socialisti infatti saranno quelli che verranno eletti per ultimi il prossimo 13 dicembre.