DAVOS – Niente finale alle 12 del 31 dicembre. Nessuna sfida contro il Team Canada, come sognato anche dal bianconero Joly. Nessuna possibilità di difendere il titolo conquistato lo scorso anno ai rigori. L’Ambrì questa volta saluta la Spengler all’alba dei quarti di finale e lo fa per mano di un Frölunda decisamente più cinico e più in palla, rispetto a quello visto nelle prima due sfide disputate in terra grigionese.
Gli svedesi dal canto loro non hanno rubato nulla, anzi. Sono stati molto bravi a imporre il loro ritmo basso, a giocare, lottare e giostrare nello slot, molto più dell’Ambrì che, dopo aver rischiato un paio di volte nel primo tempo e dopo non aver sfruttato alcune buone occasioni offensivi, nel secondo terzo ha pagato a carissimo prezzo due colpi di pattino. Sì, di pattino… il primo è stato quello di Pezzullo che sulla blu non ha controllato un disco, permettendo al duo Künzle-Öberg di involarsi davanti a Juvonen e di realizzare lo 0-1. Il secondo è stato quello di Heim che con l’uomo in meno ha messo in difficoltà il suo estremo difensore che, sul rebound, nulla ha potuto sul tocco risolutore di Friberg.
Con la partita ormai in discesa, il Frölunda ha mostrato ancora di più i muscoli e le sue qualità andando a bersaglio nei primi 6’ del terzo conclusivo con Hasa e con Innala, per poi abbellire il risultato anche con Dower Nilsson. Troppo, davvero troppo per l’Ambrì che al suono della terza sirena non ha potuto far altro che fare i complimenti ai rivali di giornata, rifare i bagagli e riprendere il bus che lo riporterà in Ticino. Perché va bene la Spengler, ma il 2 gennaio riparte il campionato e vista la ghiotta occasione di centrare i playoff diretti, nessuno può permettersi di farsi trovare impreparato o di piangere su un’eliminazione ai quarti di finale del torneo di fine anno.