Lunedì i contadini tedeschi hanno iniziato una settimana di protesta contro la politica agricola del governo di Olaf Scholz, inviando convogli di trattori per bloccare diversi ingressi autostradali in tutto il paese.
La mobilitazione, avvenuta su appello dell'Unione tedesca dei contadini (DBV), interessa praticamente tutto il paese e le autorità hanno segnalato gravi disagi alla circolazione stradale nelle prime ore del mattino in quasi tutte le regioni tedesche, dal Baden-Württemberg e la Baviera al sud, passando per le regioni più popolose stato in Germania, Nord Reno-Westfalia a nord del paese.
I primi convogli di trattori sono entrati nelle metropoli di Amburgo e Brema, nel nord, paralizzando in parte il traffico. A Colonia (ovest) la polizia locale ha segnalato un raduno “significativamente” più numeroso del previsto. In città sono arrivati circa 500 trattori, rispetto ai 120 annunciati dagli agricoltori
A Berlino i trattori hanno preso posizione nel cuore della capitale, vicino alla Porta di Brandeburgo. La protesta degli agricoltori tedeschi è dovuta alla decisione del governo di tagliare i sussidi al settore a causa di un richiamo all'ordine da parte dei giudici costituzionali sulle rigide regole di bilancio della Germania.
Di fronte alle proteste, giovedì il governo ha ammorbidito i suoi piani: l'agevolazione fiscale concessa sulle quantità di gasolio consumato verrà così eliminata gradualmente fino al 2026 e non tutta in una volta, come inizialmente previsto.
Inoltre verranno mantenute le agevolazioni fiscali sugli autoveicoli per la silvicoltura e l’agricoltura, un compromesso tuttavia ritenuto insufficiente dalla categoria.
Sabato il ministro delle Finanze Christian Lindner ha criticato aspramente la forma delle proteste in un settore che considera già “altamente sovvenzionato” e ha ritenuto le azioni di blocco “sproporzionate”. La ministra dell'Interno Nancy Faeser (socialdemocratica) ha da parte sua esortato gli agricoltori a non bloccare le corsie delle ambulanze.