Sport, 08 febbraio 2024

Vancouver su vette inattese. Chicago e San José in apnea

Hockey: bilancio intermedio della NHL a due mesi e mezzo dall’inizio dei playoff

LUGANO - Negli scorsi giorni si sono disputati gli All Star Game nella NHL. E come ogni stagione, il week-end riservato alle prove di abilità e alla partita fra i migliori giocatori del campionato, scelti anche dal pubblico, rappresenta un momento di bilanci intermedi. È stata giocata più di metà della stagione e sono perciò delineate le tendenze principali: chi giocherà un ruolo da protagonista, chi sarà in lotta fino all’ultimo per un posto nei play-off e chi può già mettersi il cuore in pace e trascinarsi verso la fine della regular season senza alcuna velleità. In generale c’è da dire che i pronostici sono stati rispettati, anche se qua e là qualche sorpresa c’è pure stata. Ecco quindi, a volo d’uccello e senza nessuna pretesa di esaustività, una panoramica sul campionato di hockey più ricco e popolare al mondo.


Gli svizzeri: Josi su tutti
Cominciamo dai nostri legionari e lo facciamo parlando dei New Jersey Devils, franchigia nella quale c’è un buon numero di rossocrociati. Per loro, se la stagione terminasse adesso, ci sarebbe aria di vacanze. Ma in realtà non tutto è perduto e i 51 punti finora raccolti sono un bilancio che non si può di certo definire trionfale, ma tutto sommato in linea con le loro ambizioni e possibilità. Con un tempo di gioco che sfiora i 17 minuti Timo Meier è forse un po’ al di sotto delle aspettative, vista soprattutto una statistica +/- che dice -23. Dal canto Nico Hischier, dopo l’ottima stagione scorsa che lo aveva visto sfiorare il punto a incontro, questa stagione sta mostrando un’efficacità leggermente minore con 13 goal e 15 assist nelle 36 partite giocate. Nelle ultime cinque gare però è andato in bianco solo in un’occasione e anche il suo rendimento a ranghi completi ha dato segni di buona ripresa. Jonas Siegenthaler invece sta sfangandosela bene e rimane un difensore affidabile, che garantisce una media di presenza sul ghiaccio di una ventina di minuti buoni. Purtroppo per lui però un infortunio ad un piede lo sta tenendo lontano dalle piste ormai da qualche settimana e difficilmente lo si rivedrà molto presto. Dal canto suo Akira Schmid è stato “retrocesso” nelle leghe minori: qualche prestazione non molto convincente a dicembre gli è costata cara. Passiamo a Roman Josi, che con i suoi Nashville Predators, sta dimostrando ancora una volta di essere uno dei difensori più forti dell’intera lega: d’altronde i 44 punti in 50 partite e i quasi 25 minuti di gioco in media la dicono lunga. Kevin Fiala pare essere sulla buona strada per ripetere le ultime due ottime stagioni con dei Los Angeles Kings che sono in linea di galleggiamento per qualificarsi ai playoff. Obbiettivo che sembra essere alla portata di Nino Niederreiter e dei suoi Winnipeg Jets: il grigionese, alla seconda stagione con la squadra, sembra avere trovato un interessante ritmo di crociera. Philipp Kurashev sta scontando la brutta stagione dei Chicago Blackhawks, mentre Janis Moser si sta ritagliando un buono spazio con gli Arizona Coyotes.


Merzlikins cambia?
I Columbus Blue Jackets di Elvis Merzlikins chiudono la classifica nell’Ovest, ma davvero era
difficile immaginare un destino differente per loro. Quando una squadra si dibatte in una situazione così negativa, è normale che i portieri ne risentano, ma l’ex bianconero ha dimostrato in più di un’occasione di avere gli attributi. Anche stufo della situazione in cui si è venuto a trovare, con una franchigia che bada di più a far quadrare i bilanci che le classifiche, il cerbero lettone ha più o meno velatamente fatto capire di voler cambiare aria. Sapremo presto se le sue richieste verranno esaudite. Poco sorprendente anche la brutta stagione che stanno vivendo i Chicago Blackhawks, in assoluto la squadra con la peggiore classifica dell’intera lega. Sarà anche una brutta annata, ma un po’ di amor proprio non guasterebbe; stiamo in fondo sempre parlando di una tra le franchigie fondatrici della NHL… Appena uno scalino sopra, ma senza nessun onore anche i San José Sharks, che dovranno proseguire il loro calvario, dopo avere dato vita ad un paio di figuracce: le due sconfitte consecutive con 10 reti subite per partita ad inizio novembre contro Vancouver e Pittsburgh hanno fatto ridere tutti. Anche se poi una seppur minima ripresa c’è stata, ritrovare un minimo di credibilità è tuttora un’impresa per i californiani. Dura la stagione dei Montréal Canadiens, che sembrano vivere in un eterno loop, con un rendimento che si ripete ogni anno. Inizio incoraggiante, mini-serie che fa ben sperare, poi la caduta. Da qualche stagione gli Habs fanno fatica a trovare un’identità e sembrano in un’eterna ricostruzione: il lavoro di Martin St. Louis alla guida della squadra è titanico. Buona fortuna a lui…


Conferme e sorprese
Attesi ad un ruolo da protagonista non hanno deluso Boston Bruins, Florida Panthers e Carolina Hurricanes a est, Colorado Avalanche, Dallas Stars e Winnipeg Jets a ovest. Un discorso a parte lo meritano i Vancouver Canucks, a cui devo le mie personali scuse: avevo detto che sarebbe stata una stagione di ricostruzione per loro, mentre invece sono primi nella Western Conference. Un errore però nel quale sono caduti in molti: sono dunque in buona compagnia. Sempre a ovest stanno rimontando rabbiosamente gli Edmonton Oilers, che non sanno quasi più perdere in pratica da metà dicembre. Continuassero così potrebbero giocare dei playoff da veri protagonisti. Degno di nota a est il cammino dei Detroit Red Wings, reduci da qualche annata decisamente anonima: finisse ora il campionato sarebbero qualificati per la post-season. Sempre nella Eastern occhio ai New York Islanders, che con il nuovo head coach Patrick Roy paiono respirare un’aria nuova. Fuori dai giochi che contano da troppi anni, lo storico portiere dell’ultimo titolo degli Habs potrebbe anche fare miracoli dalle parti della grande mela. Giù di tono i Penguins, tanto da far parlare di una generazione ormai bollita: o i vari Sidney Crosby o Evgeni Malkin ritrovano il bandolo della matassa o a Pittsburgh si tratterà di voltare davvero pagina. Sid the Kid è stato pure annunciato sul piede di partenza: difficile immaginarlo con un’altra maglia, ma nello sport di oggi abbiamo imparato che tutto è possibile…

OMAR RAVANI

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