Andrea Maksimovic: lei ha inziato a giocare in qualità di attaccante. Poi una decina di anni fa il grande cambiamento.
Sì, in quel momento, se non sbaglio nel 2013, giocavo ala ma dietro avevamo penuria di estremi difensori e quelli che erano in rosa non erano affidabili. E allora il tecnico Salvati mi chiese di giocare in porta. Non so esattamente cosa avesse visto nel sottoscritto. Io accettai e quella fu la miglior decisione che potessi prendere. Oggi mi sento realizzato, sportivamente parlando, e sento attorno a me la stima dei compagni e dello staff.
Lei è nato a Lugano ma è di origini serbe. Un paese in cui la pallanuoto è molto popolare.
Nei paese balcanici come Serbia, Montenegro e Croazia questo sport è fra i più praticati. A livello di risultati, poi, queste nazioni sono ai vertici. Quando si giocava ancora sotto la bandiera della vecchia Jugoslavia, la nazionale era fortissima e vinceva tutto a livello di Olimpiadi, Mondiali ed Europei. Ma la mia passione per questa disciplina è nata a Lugano. Avevo 9 anni e cominciai a frequentare i corsi di nuoto al Lido di Lugano. Inevitabile che diventassi un pallanotista. Anche se poi, va detto, nel 2019 ho smesso per qualche tempo causa motivi professionali.
Il primo allenatore?
Fu Mirsad Galijas. Mi ha dato le basi necessarie per diventare un giocatore. Quando entrai nel Lugano avevo già una discreta infarinatura. In questo club gioco ormai da oltre un ventennio. Per me è una seconda famiglia e mi trovo benissimo. L’ambiente in squadra è molto buono.
Il merito è anche del tecnico italiano Jonathan Del Galdo.
Certamente. Lui ha portato tantissima qualità a livello di allenamenti. In un gruppo, lo ricordo, che prima del suo arrivo sembrava rassegnato a recitare un ruolo da comprimario. La dirigenza ha fatto un’ottima scelta e grazie alle competenze e alla grande esperienza di Jonathan, i Lugano Sharks sono tornati ad essere protagonisti nel massimo campionato elvetico.
E che dire allora di Federico Pagani?
Il nostro capitano è un valore aggiunto per la squadra. In questo campionato ha già segnato 24 reti ed è un trascinatore nato. Del resto, per lui parla il suo ricco curriculum. Con un Pagani così niente ci è precluso in questa stagione.
Gli obiettivi attuali dei Lugano Sharks sono dunque chiari: titolo e Coppa Svizzera.
Andiamoci piano. È vero: siamo reduci da grandi prestazioni e siamo ormai vicinissimi alla qualificazione al girone finale. Ma parlare di traguardi prestigiosi mi sembra davvero prematuro. Noi dobbiamo soltanto continuare a lavorare sodo e a...sudare. Solo così potremo farci trovare pronti per lottare per degli obiettivi importanti.