Svizzera, 29 febbraio 2024

Milionari, facevano finta di essere poveri per ricevere prestazioni sociali

Una coppia di milionari bernesi è accusata di frode per aver beneficiato di prestazioni sociali senza averne diritto. Durante una perquisizione al loro domicilio, gli inquirenti hanno sequestrato, tra le altre cose, borse di lusso, pellicce e vini pregiati. Nel corso di una vasta indagine la giustizia bernese, in collaborazione con la polizia, è riuscita a smascherare la frode dei due bernesi che in totale avrebbero sottratto circa 17 milioni di franchi.

Sulla base di diversi indizi di frode, nell’agosto 2022 il dipartimento delle finanze aveva denunciato gli imputati al pubblico ministero cantonale per diversi reati economici L'uomo e la donna erano accusati di aver indotto per anni diverse autorità bernesi a credere che vivessero con il minimo vitale, quando in realtà possedevano un patrimonio stimato in diversi milioni di franchi.

La Procura cantonale ritiene ora che i due indagati si siano resi colpevoli di diverse frodi tra il 2009 e il 2023, fornendo alla Procura informazioni contrarie al vero: avevano infatti dichiarato di non essere ricchi né soggetti passivi, nonostante l'imputato possedevano beni per diversi milioni e avrebbero quindi potuto saldare i rispettivi debiti in tutto o almeno in parte.



La Procura cantonale competente per i reati finanziari ha denunciato dinanzi al Tribunale penale i due svizzeri, accusati di aver percepito in modo fraudolento prestazioni complementari e aiuti sociali presentando false dichiarazioni dei redditi. Uno degli imputati avrebbe inoltre falsificato i contrassegni di parcheggio per persone a mobilità ridotta per poter parcheggiare in questi spazi.

Nell'ambito delle indagini penali sono state effettuate perquisizioni nelle abitazioni degli imputati. Hanno portato al sequestro, tra le altre cose, di diverse automobili, più di 180 borse di marche di lusso, attrezzature da golf, una collezione di vini di alta gamma e più di una dozzina di pellicce. Durante l’inchiesta sono stati inoltre bloccati diversi conti bancari per un valore complessivo di oltre 1,5 milioni di franchi. I due imputati non hanno confessato. La data del processo non è ancora stata fissata, precisa in un comunicato stampa la polizia cantonale di Berna.

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