BERNA - La Confederazione spende già circa 4 miliardi di franchi all’anno per il caos asilo. Una cifra enorme, alla quale va ancora aggiunta la fattura che prima o poi finirà sulle scrivanie di Cantoni e Comuni. Nella scorsa seduta, il Consiglio degli Stati ha approvato il cosiddetto “Pacchetto di sgravio 2027”: sulla carta, 1,067 miliardi di risparmi in tre anni nel settore dell’asilo. Sulla carta, appunto.
Perché di veri risparmi non ce n’è nemmeno l’ombra. Berna non riduce la spesa: la sposta. Il trucco è semplice quanto sfacciato. La Confederazione taglia il proprio contributo alla copertura dei costi dell’assistenza sociale per le persone ammesse provvisoriamente e per i richiedenti l’asilo. Tradotto: decide lei la politica d’asilo, ma il conto lo pagano altri.
I costi che prima erano a carico della Confederazione finiranno così sui bilanci cantonali e comunali. Un classico scaricabarile, mascherato da rigore finanziario. Altro che sgravio: è un trasferimento di oneri che mette ulteriormente sotto pressione le finanze cantonali.
E mentre Berna predica risparmi, il ministro federale Beat Jans continua a sperperare fondi pubblici in soluzioni costose e inefficaci, come gli “alloggi speciali” per asilanti delinquenti. Espulsioni rapide? Nessuna traccia. Il risultato è sempre lo stesso: più spesa, meno responsabilità, e Cantoni lasciati soli a raccogliere i cocci.
Fonte: Lorenzo Quadri su MDD 21.12.2025





