La Corte Suprema del Canton Argovia non ha riconosciuto l'irresponsabilità dell'imputato e ha confermato la pena detentiva dell'"assassino delle caverne", come viene chiamato dalla stampa svizzerotedesca. L'uomo dovrà quindi scontare 19 anni e due mesi in carcere per aver murato un suo amico, nell'aprile 2019, in una cavità situata sotto una roccia prima di abbandonarlo e lasciarlo morire (vedi articoli correlati).
Fu solo un anno dopo che degli escursionisti trovarono il corpo della vittima scomparsa. L'autore dell'omcidio aveva già tentato di uccidere l'amico, una settimana prima di seppellirlo vivo, tentando di spingerlo giù per un pendio mentre erano entrambi in gita in Ticino. La corte ha accettato il tentato omicidio, oltre all'omicidio, avvenuto lo scorso autunno. Lunedì l'avvocato ha contestato il tentato omicidio in appello.
Lunedì la Corte ha stabilito che l’imputato era effettivamente capace di discernimento e che sarebbe stata addirittura possibile una condanna all'ergastolo. "L'atto è difficile da eguagliare in termini di crudeltà", ha detto il giudice. Il giovane si è scusato e ha detto che si è pentito del suo atto che ancora non riesce a spiegare.