Il Consiglio federale dovrebbe introdurre una tassa d'entrata al confine per i veicoli dei lavoratori frontalieri. È quanto chiede una mozione inoltrata oggi dal Consigliere nazionale Lorenzo Quadri, secondo cui la misura andrebbe “a tutela dell’ambiente, del mercato del lavoro locale e a copertura dei costi - sociali, economici, ambientali ed infrastrutturali - generati dal frontalierato”. Quadri, nella mozione, sottolinea come il traffico generato dai veicoli dei frontalieri continua ad aumentare, in Ticino come nelle altre regioni di frontiera della Svizzera. L'esponente leghista ricorda che l'87% dei frontalieri che arrivano in Ticino con il proprio veicolo viaggiano da soli e “il tasso di occupazione delle automobili non migliora col passare degli anni. Per contro, i frontalieri continuano ad aumentare, con essi le loro auto e, di conseguenza, il tempo trascorso in colonna dagli utenti della strada”, si legge.
Una tassa per ogni veicolo che attraversa il confine oltre a disincentivare l'uso dell'automobile e promuovere la condivisione dei posti auto, “contribuirebbe anche alla parziale copertura dei costi generati dal traffico pendolare transfrontaliero” sostiene Quadri. Il deputato leghista ricorda in seguito che lui stesso aveva già proposto la stessa misura nel 2016 “respinta nel settembre dell’anno successivo con il pretesto di un’asserita a priori – ma mai approfondita – incompatibilità con l’accordo bilaterale sulla libera circolazione delle persone”. Secondo un citato professore universitario, il prof Reiner Eichenberger dell’Università di Friburgo, la misura sarebbe invece compatabile con la libera circolazione. Inoltre la legge attuale prevede già che il Consiglio federale possa tassare veicoli a motore esteri. Infine, Quadri osserva come “la sensibilità verso le qu che oggi la sensibilità per i problemi ambientali generati dal traffico veicolare è senz’altro maggiore rispetto al 2016”.