Il comunicato stampa del Ministero pubblico in cui si annuncia che un ufficiale della Polizia risulta indagato è la dimostrazione che il caso Gobbi non sussiste ed è solo una montatura. Ne è convinta la Lega dei Ticinesi che in un comunicato stampa ribadisce che la vicenda non è altro che “panna montata sul nulla” e in cui si sottolinea che nella nota della Ministero pubblico vi è un passaggio, “volutamente sottaciuto dai media”, in cui viene precisato che Gobbi non è indiziato. “Ecco quindi la conferma che nella realtà non esiste alcun 'caso Gobbi'. Esiste per contro un 'caso Dadò', un 'caso MpS' ed un 'caso media di regime'”.
Secondo il movimento di via Monte Boglia i soggetti sopra citati hanno volutamente cercato un pretesto per danneggiare la Lega dei Ticinese in prossimità delle elezioni, rendendo pubblico episodio avvenuto a metà novembre. Se la Lega si dice non sorpresa dell'atteggiamento dell'MpS “in costante fregola di visibilità” ritiene preoccupante che il presidente di un partito di governo “si abbassi alla medesima logica”.
Critiche pesanti vengono indirizzate anche ai media che hanno “da parte loro dimostrato ancora una volta di fare propaganda politico-partitica e non informazione, dedicando paginate e ore di trasmissione ad una non-vicenda, e gonfiandola a dismisura quasi fosse il principale problema del Cantone. Così facendo hanno dimostrato di non adempiere affatto all’autoproclamata missione di fornire un’informazione indipendente e di qualità, e pertanto di non meritare alcun sostegno finanziario pubblico, sotto qualsiasi forma”. In conclusione, la Lega si dice fiduciosa che questa vicenda, definita “shitstorm”, si ritorcerà sugli stessi che l'hanno scatenata.