Sport, 13 maggio 2024
Anche Fischer lo sa: con la Cechia servirà ben altra Svizzera
La rocambolesca e sofferta vittoria ottenuta dalla Nazionale ieri contro l’Austria è stata fondamentale per la classifica, ma le imperfezioni mostrate sono ancora molte
PRAGA (Rep. Ceca) – 2 partite, 2 vittorie. A vederlo così l’inizio del Mondiale di hockey targato Svizzera non può che far sorridere e far ben sperare per la continuazione del trofeo iridato che si sta svolgendo a Praga e Ostrava, se però si analizza la forma, ecco che i dubbi e le difficoltà palesate nell’ultimo anno dalla formazione allenata da Patrick Fischer, prendono il sopravvento. Sì perché la vittoria ottenuta ieri contro la modesta Austria per 6-5, grazie alla rete di Hischier a 50” dalla terza sirena, deve far riflettere squadra e staff.
Un Austria che, battuta all’esordio per 5-1 dalla Danimarca, in un baleno ieri si era ritrovata sul 2-0 contro una Svizzera davvero in confusione, capace di andare in difficoltà in fase difensiva e in boxplay, e con molte perplessità suscitate anche dai due portieri schierati, ovvero Berra e Schmid. Certo, la nostra Nazionale può contare su una potenza di fuoco offensiva di altissimo livello, sia per il talento nel giostrare in fase d’attacco sia per l’apporto di alcuni difensori in grado di far breccia quando si spingono in avanti, leggasi Roman Josi, ma contro le corazzate mondiali ci vorrà
ben altro.
A partire già da stasera quando Hischier e compagni se la vedranno contro i padroni di casa della Cechia: approcciare al match nella stessa maniera di ieri potrebbe rivelarsi deleterio. Contro l’Austria i rossocrociati sono apparsi molli e supponenti, atteggiamenti che non possono essere accettati in un Mondiale, considerando che tutto ciò ha permesso ai modesti austriaci di segnare per ben due volte in powerplay, mettendo in evidenza lacune importanti nel boxplay e nella tenuta di Berra.
L’idea elvetica è quella di proporre un gioco frizzante, divertente, in grado di creare moltissime occasioni da rete – una mentalità sicuramente vincente e diversa da quella che la Svizzera mostrava anni e anni fa – ma che deve essere supportata da una fase difensiva molto più solida e quadrata rispetto a quella mostrata nell’ultimo anno in cui le vittorie sono state pochissime e le sconfitte molte e anche fragorose. Fischer può sorridere per l’apporto che gli NHLers hanno dato fin dalla loro prima pattinata sul ghiaccio di Praga e, in attesa dell’arrivo di Fiala, può sperare che la loro attitudine trascini anche il resto del gruppo.