PRAGA (Rep. Ceca) – Era atterrato proprio ieri a Praga, dopo la nascita della figlia e dopo aver ricevuto l’ok dai medici e dalla moglie stessa. Era atterrato proprio ieri a Praga, in quella Praga a cui è comunque molto legato per averci vissuto per diversi anni da piccolo, vista la nazionalità ceca del padre, e per giocare proprio contro la Cechia. Era atterrato proprio ieri a Praga, lì dove nel 1918 la Cecoslovacchia sancì la propria indipendenza dall’Impero Austroungarico. Era atterrato proprio ieri a Praga, per fare la differenza e dare una svegliata a una Svizzera apparsa troppo disattenta nelle prime due uscite del Mondiale ceco. È atterrato ieri a Praga, Kevin Fiala per disputare una partita sontuosa, segnata da un gol da lustrarsi gli occhi e un rigore da lasciare a bocca aperta.
Ma con lui è stata tutta la Svizzera ieri a offrire una prestazione finalmente convincente, quadrata, tosta, gagliarda per la quale avremmo potuto anche accettare una sconfitta ai rigori, ma che invece – dopo il pareggio di quello sniper incredibile che porta il nome di Stransky – si è trasformata in un successo grazie alle trasformazioni chirurgiche dello stesso Fiala e di Kurashev.
A differenza di quanto visto contro la Norvegia, e soprattutto contro l’Austria, ieri la formazione guidata da Fischer ha saputo ritrovare gli equilibri, le alchimie, le giocate e le intese che tutti si attendono da giocatori del calibro di Josi, Niederreiter, Hirschier, Loeffel, Marti… ovvero sia in fase offensiva che, soprattutto, in fase difensiva. E poi, se ce ne fosse ancora bisogno, Genoni ha saputo confermare che quando la posta in palio è importante, lui è sempre pronto: per buona pace di Berra, e anche di Schmid, quando i giochi inizieranno a farsi importanti, sarà sempre il goalie dello Zugo a difendere i nostri pali.
Il successo ottenuto ieri contro una Cechia sorretta e sospinta da un pubblico caldo, caldissimo, sotto le volte della O2 Arena di Praga, potrebbe anche risultare importantissimo per quanto concerne la classifica del Gruppo A: i 2 punti di vantaggio sui padroni di casa, e lo scontro diretto a favore, potrebbero pesare in maniera determinante quando si dovranno tirare le somme. Già perché arrivare quarti nel nostro girone vorrebbe quasi sicuramente dire dover incrociare i bastoni contro quella Svezia che, oltre a rappresentare da sempre la nostra bestia nera, in questo momento è assolutamente ingiocabile.