Il Sorvegliante dei prezzi Stefan Meierhans accusa Coop e Migros di “scusaflazione”. Termine utilizzato quando un'azienda approfitta dell'inflazione generale per imporre aumenti di prezzo sui propri prodotti che non possono essere spiegati con un aumento dei costi di produzione. E i clienti accettano questi aumenti e li considerano addirittura inevitabili, a causa dell'aumento generale dei prezzi.
Nella sua ultima newsletter pubblicata martedì, Meierhans prende ad esempio l'olio di girasole, molto apprezzato dagli svizzeri, ma il 90% del quale deve essere importato. Un prodotto il cui prezzo, a livello modnali, è aumentato notevolmente, ma che ora è crollato nella maggior parte dei paesi esteri, come la Germania.
Ma in Svizzera i prezzi non solo non sono scesi, ma sono addirittura aumentati. “All’inizio del 2024, paghiamo fino al 20% in più per il loro olio di girasole rispetto al culmine della carenza globale”, osserva Meierhans.
“Si potrebbe immaginare che lungo l'intera catena del valore ci siano altri problemi che non sono ancora stati risolti. Ciò però non è plausibile, poiché in Svizzera non sono noti problemi riguardanti la catena di approvvigionamento” si legge nella newsletter. Meierhans sospetta quindi un aumento persistente legato al cosiddetto fenomeno della “scusaflazione”.
Il dito viene quindi puntato su Coop e Migros che insieme detengono tra il 70% e l'80% del commercio al dettaglio. “Con una posizione così forte, entrambe le aziende hanno potere di determinazione dei prezzi. E dal loro punto di vista sarebbe irrazionale impegnarsi in una guerra dei prezzi, che alla fine ridurrebbe i loro margini”, scrive il Sorvegliante dei prezzi.