direttore di Banca Stato nonché ispiratore e promotore delle frazioni ticinesi del 2024, “la nostra è terra di ciclisti e di ciclismo”.
Fabrizio Cieslakiewicz: a distanza di qualche anno, torna la Tre giorni ticinese del Tour de Suisse. Anche stavolta sarà un successo?
Lo spero vivamente perché ancora una volta il Ticino, in questo caso il Sopraceneri, sarà la terra del ciclismo.
Cosa aspettarsi da questo evento, da sempre uno dei piatti forti dello sport ticinese?
Il ciclismo è l’evento sportivo che attira il più grande numero di popolazione. Come ticinesi viviamo questi momenti sempre intensamente, per questo motivo mi aspetto una folta presenza di pubblico sulle strade.
Si è privilegiato la parte settentrionale del Cantone: c’è un motivo particolare?
La scelta dei percorsi viene decisa dagli organizzatori del Tour de Suisse per cui quest’anno si è previlegiato l’Alto Ticino, l’anno prossimo sarà il Sottoceneri.
Per il Ticino, sembra banale dirlo, un ritorno di immagine mica male…
La diretta televisiva non si limita al nostro paese ma va oltre i confini. Per questo motivo è interessante tramite le immagini che si trasmettono far vedere le bellezze di questo nostro magnifico territorio.
Nel dettaglio: la partenza ad Ambrì alla Gottardo Arena è un modo per sottolineare (o ribadire) il “miracolo” HCAP.
Sicuramente è l’occasione per rimarcare il fenomeno Ambrì. Va però sottolineato che il sedime dell’intero aerodromo di Ambrì si addice in modo perfetto per un’organizzazione di questo genere.
L’arrivo a Carì è stato definito una sorta di Alpe d’Huez svizzera.
Sì, direi proprio di sì e questa volta verrà affrontata da ambo i versanti, per cui sarà ancora più spettacolare. La salita Piottino/Osco /Tarnolgio è veramente tosta con delle pendenze impressionanti.
Il Tour potrebbe decidersi proprio in Leventina
Il giorno prima si arriverà sul San Gottardo e già li si potrà capire chi ambisce alla vittoria finale. Il giorno dopo con l’Ambrì-Carì penso che si deciderà il vincitore di questa edizione del Tour de Suisse.
La partenza da Locarno: una cartolina del nostro Ticino
Fabrizio Cieslakiewicz: a distanza di qualche anno, torna la Tre giorni ticinese del Tour de Suisse. Anche stavolta sarà un successo?
Lo spero vivamente perché ancora una volta il Ticino, in questo caso il Sopraceneri, sarà la terra del ciclismo.
Cosa aspettarsi da questo evento, da sempre uno dei piatti forti dello sport ticinese?
Il ciclismo è l’evento sportivo che attira il più grande numero di popolazione. Come ticinesi viviamo questi momenti sempre intensamente, per questo motivo mi aspetto una folta presenza di pubblico sulle strade.
Si è privilegiato la parte settentrionale del Cantone: c’è un motivo particolare?
La scelta dei percorsi viene decisa dagli organizzatori del Tour de Suisse per cui quest’anno si è previlegiato l’Alto Ticino, l’anno prossimo sarà il Sottoceneri.
Per il Ticino, sembra banale dirlo, un ritorno di immagine mica male…
La diretta televisiva non si limita al nostro paese ma va oltre i confini. Per questo motivo è interessante tramite le immagini che si trasmettono far vedere le bellezze di questo nostro magnifico territorio.
Nel dettaglio: la partenza ad Ambrì alla Gottardo Arena è un modo per sottolineare (o ribadire) il “miracolo” HCAP.
Sicuramente è l’occasione per rimarcare il fenomeno Ambrì. Va però sottolineato che il sedime dell’intero aerodromo di Ambrì si addice in modo perfetto per un’organizzazione di questo genere.
L’arrivo a Carì è stato definito una sorta di Alpe d’Huez svizzera.
Sì, direi proprio di sì e questa volta verrà affrontata da ambo i versanti, per cui sarà ancora più spettacolare. La salita Piottino/Osco /Tarnolgio è veramente tosta con delle pendenze impressionanti.
Il Tour potrebbe decidersi proprio in Leventina
Il giorno prima si arriverà sul San Gottardo e già li si potrà capire chi ambisce alla vittoria finale. Il giorno dopo con l’Ambrì-Carì penso che si deciderà il vincitore di questa edizione del Tour de Suisse.
La partenza da Locarno: una cartolina del nostro Ticino
Locarno è un biglietto da visita per il nostro turismo. Però non dimentichiamo tutto il Cantone che offre caratteristiche diverse ma uniche.
Lei da sempre è un grande appassionato di ciclismo e spesso si è mosso per la causa delle due ruote. In particolare nel 2022, quando lanciò dapprima l’idea di un Mondiale a Bellinzona e poi di portare una tap-pa del Tour de France a casa nostra. Non è andata bene. Ci riproverete?
Potrei risponderle che fin che c’è vita c’è speranza. E’un sogno che forse un giorno potrà diventare realtà. Avere il Tour de France in Ticino, al di là dell’aspetto sportivo, è un evento mondiale simile per impatto ai Giochi Olimpici o ai Mondiali di calcio. Questo vorrebbe dire veicolare per tre giorni il nostro Cantone in tutto il mondo. Bisogna crederci ed essere tutti convinti che ne vale la pena.
Ha in serbo qualche sorpresa o novità per il futuro?
Questo Cantone è magnifico ed ha delle risorse incredibili. Il Tour come scritto sopra resta un sogno. Magari si potrebbe pensare al Giro d’Italia. Vedremo. Non dimentichiamo però che abbiamo una realtà hockeistica importante e allora perché non pensare ad un Mondiale di disco su ghiaccio in collaborazione con il Grigioni (Ambrì /Lugano /Davos)?
Segue il Giro? Che ne pensa di Pogacar?
Seguo con interesse il Giro d’Italia e trovo Tadej Pogacar un fenomeno atletico ma anche di simpatia. Pedala con una facilità ed una frequenza impressionanti. Il rapporto peso-potenza ha raggiunto livelli impressionanti ed è questo che fa la differenza. In più se vien fatto con il sorriso ancor meglio.
M. A.
Lei da sempre è un grande appassionato di ciclismo e spesso si è mosso per la causa delle due ruote. In particolare nel 2022, quando lanciò dapprima l’idea di un Mondiale a Bellinzona e poi di portare una tap-pa del Tour de France a casa nostra. Non è andata bene. Ci riproverete?
Potrei risponderle che fin che c’è vita c’è speranza. E’un sogno che forse un giorno potrà diventare realtà. Avere il Tour de France in Ticino, al di là dell’aspetto sportivo, è un evento mondiale simile per impatto ai Giochi Olimpici o ai Mondiali di calcio. Questo vorrebbe dire veicolare per tre giorni il nostro Cantone in tutto il mondo. Bisogna crederci ed essere tutti convinti che ne vale la pena.
Ha in serbo qualche sorpresa o novità per il futuro?
Questo Cantone è magnifico ed ha delle risorse incredibili. Il Tour come scritto sopra resta un sogno. Magari si potrebbe pensare al Giro d’Italia. Vedremo. Non dimentichiamo però che abbiamo una realtà hockeistica importante e allora perché non pensare ad un Mondiale di disco su ghiaccio in collaborazione con il Grigioni (Ambrì /Lugano /Davos)?
Segue il Giro? Che ne pensa di Pogacar?
Seguo con interesse il Giro d’Italia e trovo Tadej Pogacar un fenomeno atletico ma anche di simpatia. Pedala con una facilità ed una frequenza impressionanti. Il rapporto peso-potenza ha raggiunto livelli impressionanti ed è questo che fa la differenza. In più se vien fatto con il sorriso ancor meglio.
M. A.