La pressione migratoria su questo sfigatissimo Cantone rimane esagerata. Del resto, le promesse di politiche d’asilo più restrittive formulate in pompa magna dal kompagno Beat Jans sono rimaste lettera morta. Erano semplicemente delle boutade per infinocchiare il popolazzo, nonché i politicanti locali.
Certo: peggio della sua predecessora Baume Schneidèèèr (P$), il buon Beat non potrà fare. Ma si tratta di una magra consolazione. Se poi la priorità del “ministro dell’asilo” è il terzo sesso ed il gender, siamo a posto.
Oltretutto, è scandaloso che, mentre in Europa si fa strada il “modello Ruanda” - ossia l’esternalizzazione delle procedure d’asilo in Paesi africani decisa dalla Gran Bretagna - il governicchio federale continui ad opporvisi per motivi ideologici ( ideologia immigrazionista).
L’Italia dal dicembre 2022 non applica più l’accordo di Dublino. Ma nessuno fa un cip, ed anzi nei giorni scorsi il governicchio federale ha stanziato il promesso contributo di 20 milioni di franchi al Belpaese per la gestione dei finti rifugiati. Capita l’antifona? L’Italia ci danneggia non rispettando gli impegni internazionali; e gli svizzerotti fessi, invece di semmai sanzionarla, le regalano decine di milioni dei contribuenti. Oltreramina se la ridono a bocca larga.
Ricongiungimenti familiari allegri
Visto che non c’è limite al peggio, il governicchio federale ha pure deciso, sulla base dell’ennesima sentenza-ciofeca della CEDU (Corte europea dei diritti dell’Uomo), di abbreviare i tempi per i ricongiungimenti familiari a beneficio dei migranti ammessi provvisoriamente: questi ultimi sono dei finti rifugiati, che non hanno diritto all’asilo, ma che per qualche motivo non possono venire rimpatriati. Da notare che la sentenza della CEDU riguardava la Danimarca; non la Svizzera. Ma i camerieri bernesi corrono ad ottemperare! E’ il colmo: fino a qualche decennio fa il ricongiungimento familiare non era possibile nemmeno per i lavoratori stranieri. E adesso viene invece accordato, “naturalmente” in modalità che diventano via via sempre più ampie e generose, perfino ai finti rifugiati? Qui qualcuno ha davvero perso il patàn!
Disdire la CEDU
La sentenza pro-ricongiungimenti familiari facili per gli “ammessi provvisoriamente” è un ulteriore motivo per cui la Confederella, come da mozione della Lega, deve disdire la Convenzione europea dei diritti dell’Uomo, così da non dover più sottostare alla giurisprudenza della sua Corte.
Le decisioni della CEDU, tra l’altro, nemmeno avrebbero forza esecutiva. Ma per Berna, ormai è chiaro anche al Gigi di Viganello, qualsiasi flatulenza emessa da un organo sovranazionale – politico o giudiziario che sia – diventa subito legge. Però la partitocrazia ha ancora il coraggio di venirci a raccontare che possiamo tranquillamente sottoscrivere il demenziale Patto ONU sulla migrazione (quello che trasformerà l’immigrazione clandestina in un diritto umano ed introdurrà la figura dei rifugiati climatici) perché tanto il Patto “non è vincolante”. Ma chi credono di prendere per il lato B codesti politicanti? Si è mai vista la Confederella sottoscrivere un impegno internazionale per poi NON rispettarlo? Ma non facciamo ridere i polli!
Finti minorenni
Adesso in Ticino i burocrati del DSS lanciano l’allarme (vedi CdT di venerdì) sui cosiddetti asilanti minorenni non accompagnati.
Prima di tutto, questi sedicenti minorenni spesso non sono affatto tali. Solo che in Svizzera vige la presunzione della minore età, a meno che sia evidente (?) il contrario. Con ogni probabilità, abbiamo frotte di asilanti “minorenni” che sono in realtà trentenni.
Secondariamente: col piffero che siamo d’accordo di spendere una barcata di milioni del contribuente per l’integrazione (?) e l’accompagnamento (?) di giovanotti che non dovrebbero nemmeno essere qui! Va da sé che della realizzazione in Ticino di nuovi centri per “minorenni” non accompagnati, non vogliamo neanche sentir parlare. Queste strutture sono dei generatori di micro (e macro) delinquenza sul territorio. È quindi ovvio che qualsiasi progetto in tal senso dovrà fare i conti con una (doverosa) opposizione dura.
Sotto con la motosega!
Altro che nuovi centri, altro che aumentare gli sperperi nel settore dell’asilo (con tutti i suoi annessi e connessi) tirando fuori anche la scusa dell’aumento dei (finti) minorenni non accompagnati. Qui bisogna adottare il modello Ruanda, ripristinare i controlli sistematici ai confini, allontanare subito i finti rifugiati che non hanno diritto all’asilo e soprattutto quelli che delinquono, azzerare gli “aiuti allo sviluppo” ai Paesi che non si riprendono i propri migranti e consegnare ai profughi dei buoni, invece che versare prestazioni in denaro. Ed è chiaro che di aumentare il budget per l’asilo non se ne parla nemmeno! A questa voce bisogna tagliare, ma con la motosega!
LORENZO QUADRI
*Dal MDD
Certo: peggio della sua predecessora Baume Schneidèèèr (P$), il buon Beat non potrà fare. Ma si tratta di una magra consolazione. Se poi la priorità del “ministro dell’asilo” è il terzo sesso ed il gender, siamo a posto.
Oltretutto, è scandaloso che, mentre in Europa si fa strada il “modello Ruanda” - ossia l’esternalizzazione delle procedure d’asilo in Paesi africani decisa dalla Gran Bretagna - il governicchio federale continui ad opporvisi per motivi ideologici ( ideologia immigrazionista).
L’Italia dal dicembre 2022 non applica più l’accordo di Dublino. Ma nessuno fa un cip, ed anzi nei giorni scorsi il governicchio federale ha stanziato il promesso contributo di 20 milioni di franchi al Belpaese per la gestione dei finti rifugiati. Capita l’antifona? L’Italia ci danneggia non rispettando gli impegni internazionali; e gli svizzerotti fessi, invece di semmai sanzionarla, le regalano decine di milioni dei contribuenti. Oltreramina se la ridono a bocca larga.
Ricongiungimenti familiari allegri
Visto che non c’è limite al peggio, il governicchio federale ha pure deciso, sulla base dell’ennesima sentenza-ciofeca della CEDU (Corte europea dei diritti dell’Uomo), di abbreviare i tempi per i ricongiungimenti familiari a beneficio dei migranti ammessi provvisoriamente: questi ultimi sono dei finti rifugiati, che non hanno diritto all’asilo, ma che per qualche motivo non possono venire rimpatriati. Da notare che la sentenza della CEDU riguardava la Danimarca; non la Svizzera. Ma i camerieri bernesi corrono ad ottemperare! E’ il colmo: fino a qualche decennio fa il ricongiungimento familiare non era possibile nemmeno per i lavoratori stranieri. E adesso viene invece accordato, “naturalmente” in modalità che diventano via via sempre più ampie e generose, perfino ai finti rifugiati? Qui qualcuno ha davvero perso il patàn!
Disdire la CEDU
La sentenza pro-ricongiungimenti familiari facili per gli “ammessi provvisoriamente” è un ulteriore motivo per cui la Confederella, come da mozione della Lega, deve disdire la Convenzione europea dei diritti dell’Uomo, così da non dover più sottostare alla giurisprudenza della sua Corte.
Le decisioni della CEDU, tra l’altro, nemmeno avrebbero forza esecutiva. Ma per Berna, ormai è chiaro anche al Gigi di Viganello, qualsiasi flatulenza emessa da un organo sovranazionale – politico o giudiziario che sia – diventa subito legge. Però la partitocrazia ha ancora il coraggio di venirci a raccontare che possiamo tranquillamente sottoscrivere il demenziale Patto ONU sulla migrazione (quello che trasformerà l’immigrazione clandestina in un diritto umano ed introdurrà la figura dei rifugiati climatici) perché tanto il Patto “non è vincolante”. Ma chi credono di prendere per il lato B codesti politicanti? Si è mai vista la Confederella sottoscrivere un impegno internazionale per poi NON rispettarlo? Ma non facciamo ridere i polli!
Finti minorenni
Adesso in Ticino i burocrati del DSS lanciano l’allarme (vedi CdT di venerdì) sui cosiddetti asilanti minorenni non accompagnati.
Prima di tutto, questi sedicenti minorenni spesso non sono affatto tali. Solo che in Svizzera vige la presunzione della minore età, a meno che sia evidente (?) il contrario. Con ogni probabilità, abbiamo frotte di asilanti “minorenni” che sono in realtà trentenni.
Secondariamente: col piffero che siamo d’accordo di spendere una barcata di milioni del contribuente per l’integrazione (?) e l’accompagnamento (?) di giovanotti che non dovrebbero nemmeno essere qui! Va da sé che della realizzazione in Ticino di nuovi centri per “minorenni” non accompagnati, non vogliamo neanche sentir parlare. Queste strutture sono dei generatori di micro (e macro) delinquenza sul territorio. È quindi ovvio che qualsiasi progetto in tal senso dovrà fare i conti con una (doverosa) opposizione dura.
Sotto con la motosega!
Altro che nuovi centri, altro che aumentare gli sperperi nel settore dell’asilo (con tutti i suoi annessi e connessi) tirando fuori anche la scusa dell’aumento dei (finti) minorenni non accompagnati. Qui bisogna adottare il modello Ruanda, ripristinare i controlli sistematici ai confini, allontanare subito i finti rifugiati che non hanno diritto all’asilo e soprattutto quelli che delinquono, azzerare gli “aiuti allo sviluppo” ai Paesi che non si riprendono i propri migranti e consegnare ai profughi dei buoni, invece che versare prestazioni in denaro. Ed è chiaro che di aumentare il budget per l’asilo non se ne parla nemmeno! A questa voce bisogna tagliare, ma con la motosega!
LORENZO QUADRI
*Dal MDD