Negli ultimi mesi gli inquilini della Inselstrasse 62-66 a Basilea hanno visto disdire i loro contratti di locazione in vista di un'importante ristrutturazione dell'edificio, che avrebbe comportato un aumento dei prezzi di locazione. Ma sotto la guida dell'associazione degli inquilini di Basilea la legge è stata recentemente modificata per evitare aumenti eccessivi degli affitti. In queste condizioni Thomas Götz, un importante locatario basilese, quest'inverno ha quindi rinunciato alla ristrutturazione, pur mantenendo la disdetta dei contratti di locazione.
Per ora e fino alla fine di gennaio 2027 Götz affitta i circa 60 appartamenti vuoti al Cantone di Basilea Città, che vi alloggerà richiedenti l'asilo, hanno informato giovedì le autorità. Il locatore ha investito per "riparare gli appartamenti difficili da affittare in modo che tutto sia di nuovo utilizzabile per un po'", in cambio di un aumento dell'affitto di circa il 10%. Secondo Götz si tratta di una situazione vantaggiosa per entrambi le parti, riporta la “BaslerZeitung”.
Ma disdire il contratto, ristrutturare e poi aumentare l'affitto è proprio la logica che l'associazione degli inquilini ha voluto rompere. Il Cantone non è stato consultato e quest'ultimo intende sporgere denuncia per questa elusione della legge. Accusa inoltre il proprietario di aver “risolto i contratti di locazione adducendo l'urgenza della ristrutturazione”, anche se non è in corso alcuna ristrutturazione.
Ma il proprietario da parte sua ribatte che poiché la sua azienda “non ha ripulito, ma solo riparato”, non è “obbligato a ricorrere alla protezione dell'habitat”, ossia la legge cantonale che gli ha impedito di ristrutturare lo stabile. La legge attuale prevede che sia sufficiente una semplice procedura di notifica. E se fosse accusato di aver infranto la legge, quest'ultimo lo avrebbe fatto con l'aiuto del Cantone che affitta l'alloggio a un prezzo più alto di quello pagato dai precedenti inquilini.
A causa dell'"urgente bisogno di alloggi nella zona d'asilo", gli oggetti affittati sarebbero stati esaminati dal Cantone e ritenuti idonei. Gli affitti rientrerebbero “nei prezzi del mercato”, stimano le autorità cantonali. Per quanto riguarda gli ex residenti del palazzo, alcuni si sono trasferiti in edifici già ristrutturati, 150 metri più distanti e appartenenti allo stesso proprietario, ma dove gli affitti sono anche un po' più cari.