Sport, 14 giugno 2024

“La favorita? L’Inghilterra. La Svizzera è un’incognita”

Oggi inizia in Germania la 17esima edizione degli Europei. Ne abbiamo parlato con l’ex bianconero e rossocrociato Toni Esposito

LUGANO - Da alcuni mesi Toni Esposito (52 anni) collabora con il settore giovanile del Catanzaro, una delle società con maggior tradizione nel Sud d’Italia. Dopo aver terminato la sua carriera di giocatore e dopo aver diretto alcune squadre ticinesi nelle leghe amatoriali, l’ex centrocampista del Lugano per alcuni anni è stato la “spalla” di Armando Ceroni nelle telecronache della Nazionale rossocrociata: amichevoli, Europei e Mondiali.


Terminata l’esperienza in RSI, Toni è tornato nella sua terra d’ origine per rilanciare la sua carriera; lui che ha vinto tre volte la Coppa Svizzera (Lugano 1993, Basilea 2002 e 2003), e due volte il campionato (Grasshopper 1998 e Basilea 2002). Tutto ciò prima di emigrare nel calcio d’oltre frontiera: in Spagna (Extremadura), Italia (Cagliari) e Francia (Saint Etienne). Centrocampista talentuoso, dotato di una buona visione di gioco e di una tecnica non comune, Esposito ha pure vestito la maglia della Nazionale rossocrociata in tre occasioni. “Non sono mai riuscito a partecipare ad un Mondiale o ad un Europeo. Ci sono soltanto andato vicino. Però in compenso ne ho seguiti diversi da opinionista e mi sono divertito un sacco” ci ha detto nei giorni scorsi l’ex bianconero, con il quale abbiamo parlato della rassegna continentale, che inizia oggi in Germania. 



Allora, Toni: che Europei saranno?
Le competizioni internazionali per nazioni, purtroppo, sono previste quando i giocatori hanno nelle gambe oltre 50 partite stagionali. O forse qualcuna di più. Quindi stanchi e magari con qualche acciacco. E ciò non mi sembra l’ideale. Anzi. In passato squadre che partivano con i favori del pronostico hanno pagato sul campo gli sforzi psico-fisici dei loro atleti nei rispettivi campionati. Al di là di questo, comunque, credo che ci divertiremo. La qualità non manca.


E allora le chiedo: chi mette in cima alla lista dei favoriti?
Mi piace molto l’Inghilterra, che ha una squadra di talento e dispone di un giocatore eccezionale: sto parlando di Bellingham, uno degli artefici della grande stagione del Real Madrid di Ancelotti. Gli inglesi non vincono da una vita e vorranno sfatare questo tabù. Alle spalle della squadra di Southgate metto la Francia vice-campione del mondo, dotata di giocatori esperti ma anche giovani. E poi hanno in rosa un certo Mbappé. Poi direi la Germania: gioca in casa e sembra uscita dalla crisi che l’ha caratterizzata negli ultimi anni... vedi Mondiali di Russia, Qatar e Europei itineranti. Il fatto poi che abbia piazzato due finaliste (Leverkusen e Borussia Dortmund) nelle recenti rassegne continentali per club, qualcosa vorrà pur dire… 


E l’Italia?
Come sempre, parte a fare spenti. Poco considerata dai pronostici, la squadra azzurra ha però una qualità di cui pochi dispongono: grande determinazione e senso di appartenenza. Senza dimenticare che quando si trova in difficoltà, trova le risorse necessarie per riemergere. Rispetto alla squadra di Mancini che ha vinto nel 2021, ha meno qualità. Ma Spalletti commissario tecnico è una garanzia!


Chi sarà la squadra-rivelazione?
Credo la Turchia. Una buona rosa e un tecnico, Vincenzo Montella, desideroso di rilanciarsi.


E chi sarà il giocatore simbolo di questo Europeo?
Potrebbe essere Foden. È stato uno dei migliori nella Premier e pure nella Champions League. È cresciuto moltissimo: se stimolato nel giusto modo, sarà fra i protagonisti dell’Inghilterra e di questo torneo.


E veniamo alla Svizzera. Saprà ripetere il 2021?
Sembra una banalità ma credo che nel calcio funzioni così: una squadra-rivelazione fatica sempre a concedere il bis. Dopo aver eliminato la Francia campione del mondo ai rigori tre anni fa, i nostri non avranno certo vita facile nel girone con Germania, Scozia e Ungheria. Ma il passaggio di turno, obiettivo minimo, è nelle nostre corde. Nella rosa c’è qualità, forza fisica e tanta voglia di arrivare il più in alto possibile. La Svizzera resta comunque un’incognita.


Murat Yakin saprà essere all’altezza?
È la domanda che si pongono tutti gli addetti ai lavori dopo la sua riconferma. Sinora non mi ha del tutto convinto nella gestione del gruppo. Certo, tenere a bada gente come Shaqiri o Xhaka non è facile. Ma dal nostro tecnico mi aspetto un atteggiameno più spregiudicato e soprattutto una leadership più marcata. Negli ultimi tempi mi pare sia un po' mancata. Nel complesso ho comunquefiducia in Murat che, non dimentichiamolo, ha in mano una rosa competitiva e piuttosto …vivace.


Ci aspetta molto da Xhaka,
Dovrà essere il nostro leader. Ha disputato una grande stagione nel Bayer Leverkusen, spero si ripeta in Nazionale. Mi attendo poi la conferma di Sommer, uno dei migliori portieri del campionato italiano. Shaqiri? Se ha voglia ed è fisicamente a posto, può essere un valore aggiunto. Akanji? Imprescindibile ma ultimamente mi sembra abbia perso qualche colpo nel Manchester City.

M.A.

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