Sport, 20 giugno 2024

“Argentina squadra da battere. Il Brasile? Molte incognite…”

Questa notte inizia la Coppa America. Ne parliamo con Gian Oddi, giornalista di ESPN

LUGANO - Gian Oddi, giornalista brasiliano di ESPN TV (Entertainment Sport Programming Network Incorporated) seguirà da oggi la Coppa America 2024, la massima rassegna sudamericana per nazioni che si svolge negli Stati Uniti. Una sorta di prova generale dei Mondiali del 2026, che si terranno in territorio centro e nord americano (USA, Canada e Messico). Gian è una delle voci più importanti del giornalismo sportivo di Sao Paulo: è stato inviato alla Coppa Libertadores de America, alla Coppa America e alla Coppa Sudamericana . Con lui, che sta ultimando un libro sull’indimenticato e indimenticabile Mario Sergio, già idolo ACB, abbiamo cercato di fare il punto della situazione a poche ore dalla partita d’apertura Argentina-Canada, in programma ad Atlanta (Georgia). 


Gian: che cosa ci aspetta da questa edizione del torneo della Conmebol?
Ci si aspetta che a vincere sia il calcio e lo spettacolo. I sudamericani da tempo non vedono una rassegna di qualità. Tanti giocatori che vanno per la maggiore in passato hanno disertato questo campionato. Ad eccezione di Neymar, stavolta ci sono tutti.


A proposito: che fine ha fatto Neymar?
Lo considero un ex giocatore. A parte gli acciacchi fisici, ultimamente ha cambiato... sport: si diverte a sparare idiozie sui social, dove litiga con tutti. Per il suo bene, dovrebbe cominciare a concentrarsi sulla sua carriera. Che secondo me sta per entrare in una fase di ineluttabile tramonto.


La sua assenza peserà sul Brasile?
Non credo. Neymar, salvo rare eccezioni, non ha mai lasciato il segno. Anzi: è stato un elemento disturbatore. La sua assenza la piangono in pochi.


Che Brasile sarà?
Difficile dirlo. Ci sono i talenti emergenti Vinicius, Rodrigo e Endricks, tutti del Real Madrid. Ma manca un leader in mezzo al campo e le facce nuove, come Bruno Guimaraes o Ederson, non mi convincono. Il CT Dorival junior avrà l’ingrato compito di compattare il gruppo. Senza dimenticare che in questo momento il traguardo prioritario sono i Mondiali nordamericani: il Brasile sta facendo una fatica tremenda nel girone di qualificazione...


Dorival junior ha cambiato 20 squadre in 22 stagioni. Non le sembra assurdo che sia diventato CT del Brasile?
Il fatto che abbia vinto la Copa Libertadores e la Coppa del Brasile del 2022 con il Flamengo gli ha conferito credibilità. Noi tutti ci auguravamoarrivasse Carlo Ancelotti. Ancora oggi non ho capito
perché i dirigenti federali abbiano agito da veri dilettanti: ce lo avevano in mano e se lo sono fatti soffiare come dei polli. Tornando al Brasile: secondo me la squadra di Dorival junior ha un buon potenziale e il fatto di gareggiare a fari spenti (non è la favorita) potrebbe essere un fattore positivo. Mi aspetto molto, comunque, dagli attaccanti del Real Madrid campione d’Europa.


E veniamo alle favorite.
Sicuramente l’Argentina campione del mondo e poi l’Uruguay del tecnico Marcelo Bielsa. Messi e soci vorranno confermare le prestazioni del Qatar. Il tecnico Scaloni ha in mano una squadra collaudata e Leo vorrà vincere anche questo titolo. Forse l’ultimo della sua luminosa carriera. Difficile pensare che riesca ad essere presente anche ai Mondiali del 2026. La Celeste è certamente la sua più temibile rivale: ha un CT straordinario e rivoluzionario ed un gruppo di giocatori di talento. Alcuni nomi? Darwin Nunez, il “vecchio” Luis Suarez, Georgian De Arrascaeta, Federico Valverde e Rodrigo Bentancur.


Outsider?
Faccio tre nomi: il Messico, la Colombia e pure gli Stati Uniti, che giocano in casa. Soprattutto i cafeteros meritano particolare attenzione. E poi quel Luis Diaz è un fenomeno. L’attaccante del Liverpool è in grado da solo di destabilizzare qualsiasi difesa.


Un’edizione molto attesa, quella che sta per iniziare.
Direi proprio di sì. Anche se in Brasile, a differenza degli altri paesi, il massimo torneo per nazioni sudamericano non è amatissimo. Anzi. È visto con fastidio. Prova ne è che il campionato brasiliano non viene interrotto! Assurdo, però è così. Immaginatevi se durante gli Europei in Italia si giocasse la Serie A... Sono cose brasiliane. Ma ormai ci siamo abituati e ci dobbiamo convivere. Ogni nazione ha la federazione di calcio che si merita.

M.A.

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