Una recente decisione del Tribunale federale (TF) potrebbe far lievitare i costi della sanità. I giudici di Mon Repos si sono infatti pronunciati a favore di una madre che si prende cura a tempo pieno del figlio affetto, tra l'altro, da autismo che chiedeva alla cassa malati un risarcimento di 15'000 franchi al mese per aver dovuto prendersi cura del suo bambino sette giorni su sette, nove ore al giorno.
Come riportato dal "SonntagsZeitung" il TF non ha tuttavia deciso sull'importo da pagare, ritenendo che 15'000 franchi fossero una somma troppo importante. Ha però dato ragione alla madre sul principio dell'aiuto finanziario a carico delle compagnie di assicurazione sanitaria per le cure di base fornite dai parenti di persone affette da malattie mentali.
Diversi specialisti ritengono che questa decisione rischi di portare ad un’esplosione dei costi sanitari in Svizzera. "Le decisioni dei tribunali stanno diventando sempre più assurde", ha reagito la consigliera nazionale Martina Bircher (UDC/AG). La sua collega di partito Diana Gutjahr ritiene che le persone che soffrono di malattie mentali “non hanno bisogno di cure permanenti, come nel caso di gravi infermità fisiche”.
Bircher aggiunge che ognuno deve fare la propria parte per ridurre i costi e che i membri di una famiglia hanno “il dovere di prendersi cura gli uni degli altri”. La deputata verde Manuela Weichelt non si commenta sugli importi da pagare, ma ricorda che l'invecchiamento della popolazione e la carenza di personale infermieristico porteranno a un ruolo sempre più importante da parte dei parenti nella cura dei pazienti.