PARIGI (Francia) – Il suo quarto posto, la sua medaglia di legno, nella sua gara, è quello che ci ha fatto più male. È quello che più degli altri ci ha lasciato l’amaro in bocca, almeno a noi ticinesi. Quel quarto posto nella finale dei 100m delfino di Noé Ponti, dopo esser stato strepitoso sia in batteria che in semifinale, ci ha lasciati un po’ a bocca aperta, ma ora – a distanza di qualche giorno – si è scoperto che le cose sarebbero potute cambiare e il ticinese si sarebbe potuto mettere al collo, con qualche minuto di ritardo, quel medesimo bronzo ottenuto a Tokyo tre anni fa.
Sì perché le immagini televisive mostrano – anche in maniera abbastanza netta – come il canadese Liendo, secondo al termine delle due vasche della Defence Arena, non abbia completato la distanza nella maniera corretta, ovvero toccando il bordo vasca prima con la mano sinistra e poi con quella destra. Il regolamento internazionale, invece, prevede che in fase di virata e in quella di arrivo il tocco deve avvenire con entrambe le mani in maniera congiunta, altrimenti scatta la squalifica.
Ora bisogna capire cosa succederà, perché Swiss Aquatics e Swiss Olympic si stanno muovendo ma le possibilità di ottenere quel bronzo meritato sono minime: un ricorso doveva essere presentato nell'arco di 30'.