Ha fatto parecchio discutere la vicenda di una coppia residente nel canton Zurigo, cittadino svizzero lui e filippina lei, che per anni avevano tenuto rinchiuso e abusato sessualmente delle loro due domestiche (vedi articoli correlati). Se la condanna del marito era data praticamente per scontata, quella della moglie meno. "La moglie ha partecipato in modo significativo alla privazione della libertà" delle due donne, ha infine sentenziato il giudice del tribunale di Andelfingen secondo cui lei legò e rinchiuse ripetutamente i servi in una gabbia. “Le vittime hanno dato segnali indicando che non erano d’accordo con il trattamento e che erano infelici” ha aggiunto il giudice secondo cui l'imputata non è credibile quando afferma di ritenere che le due giovani si fossero sottoposte volontariamente alle sevizie e alla privazione di libertà.
La corte è stata quindi più severa del pubblico ministero dato che quest'ultimo ha chiesto per la moglie una condanna a 10 mesi di reclusione con sospensione della pena, ma alla fine lei ha ricevuto una condanna a 16 mesi, comunque con sospensione della pena. Inoltre, questa filippina di 32 anni non ha legami particolari con la Svizzera e di conseguenza espulsa per cinque anni. Il suo avvocato ha già annunciato l'intenzione di ricorrere in appello. Come promemoria, la difesa chiedeva l'assoluzione.
Per quanto riguarda il marito, principale imputato, è stato condannato a 36 mesi di carcere, di cui 9 mesi da scontare. In questo caso la sentenza era stata negoziata con il pubblico ministero, in cambio della sua piena confessione. I giudici hanno ratificato questo accordo, pur esprimendo una certa riluttanza. Viste le dichiarazioni degli autori e delle vittime, non sono convinti che egli fosse pienamente consapevole della gravità delle sue azioni. L'uomo dovrà inoltre risarcire 15'000 franchi alle due vittime.