Cinque anni dopo subito un tonfo senza precedenti a causa di uno scandalo, domenica il partito della destra nazionalista austriaca, il Partito della Libertà (FPÖ) ha ottenuto un successo storico alle elezioni legislative, senza tuttavia avere alcuna garanzia di poter accedere al governo.
Il Partito della Libertà (FPÖ) di Herbert Kickl è dato al 29,1% dei voti, un balzo di 13 punti rispetto alle elezioni del 2019, secondo le proiezioni basate sul conteggio di oltre la metà dei voti.
Al secondo posto si sono piazzati i conservatori dell'ÖVP, guidati dal cancelliere Karl Nehammer, con il 26,2% dei voti, un arretramento di ben 11,2 punti percentuali rispetto a cinque anni fa. Battuta d'arresto anche per i socialdemocratici del SPÖ, anche se lieve (-0.8%) e li mantiene al terzo posto. Al quarto posto si issano i centristi di NEOS (8,8%), mentre l'altro partito di governo, i Verdi, crollano di 5,3% punti percentuali e sono ormai al quinto posto (8,6%).
Se questo primo posto per l'FPÖ rappresenta un terremoto nel Paese alpino dal momento che il partito, fondato negli anni 50, non è mai stato il partito più votato. Nonostante il primato, tuttavia, al suo leader Herbert Kickl non è garantito l'accesso alla cancelleria dal momento che nessun altro partito sembra disposto a formare una coalizione con questa formazione.