Sport, 03 ottobre 2024

“Con passione e intensità il Riva se la gioca con tutte”

Al via la massima serie di basket: a colloquio con la presidente Gabriella Califano

RIVA SAN VITALE - Presidente Gabriella Califano (nella foto): parte una nuova stagione, parte una nuova sfida. Perché, a dirla tutta, la vostra è una sfida. Quella di una piccola società alle grandi del basket femminile.
Sì, è decisamente una sfida, ma proprio per questo ci stimola costantemente e motiva a fare sempre meglio. Alcune squadre sembrano sempre inarrivabili per noi, con budget e strutture di un’altra categoria, quest’anno al “solito” Elfic si è aggiunto il Nyon, che ha molto potenziato la sua rosa. Ma noi andiamo per la nostra strada, cercando di integrare a un buon nucleo di giocatrici di casa molto giovani, due elementi d’importazione che diano valore aggiunto e qualche pedina in uscita dal settore giovanile. Non è mai semplice, complici le partenze per studi e gli impegni che devono coniugare delle ragazze non professioniste, ma crediamo e confidiamo di aver creato un buon team anche quest’anno. Ora la parola, anzi la palla, passa al parquet. 



In fondo la LNA è un palcoscenico che vi si addice, anche se le difficoltà non mancano, soprattutto economiche.
A posteriori possiamo certamente dire che accettare la promozione ottenuta sul campo nel maggio 2023 è stata la scelta giusta. Abbiamo detto sì con tante aspettative e altrettante incognite, ma al primo anno di massima categoria siamo riuscite a ritagliarci soddisfazioni non indifferenti, sfiorando la qualificazione ai playoff e anche alla finale di Coppa Svizzera. Ora nessuno ci sottovaluterà più e questa sarà una difficoltà ulteriore. Difficoltà che si aggiunge alle sfide fuori dal campo, come quelle per far quadrare i conti. Le spese sono sempre tante e occorre la massima oculatezza per mantenerle in equilibrio. Senza l’aiuto dei nostri fedeli sponsor non ce la faremmo di certo. 


Il massimo campionato femminile è ridotto a poche squadre. E oltretutto ha un dominatore (Elfic). Tutto ciò non è un bene per il movimento. È d’accordo? 
Le squadre fortunatamente nelle ultime stagioni sono aumentate di numero. Questo è un bene. Con noi due stagioni fa è stato promosso (a tavolino) anche il Baden e quest’anno al gruppo di 8 squadre si è aggiunto, sempre su richiesta, il Lancy. Il campionato sarà quindi a 9, non un numero ideale per chi fa i calendari ma positivo per chi partecipa, visto che dà varietà alle sfide e arricchisce di incognite la stagione. La presenza di una squadra come Elfic purtroppo toglie un po’ di pepe al tutto, ma Elfic non è imbattibile. La finale della scorsa stagione contro Nyon è stata molto combattuta. In Coppa inoltre, con le sfide da dentro è fuori, tutto è possibile. 


Qual è oggi il potenziale del basket femminile in Ticino? 
Il Ticino è una terra di basket, per fortuna. Qui questo sport è sempre stato molto seguito e questo aiuta. Oggi nel nostro Cantone, a livello femminile, ci sono una squadra in A e due in B. Se si lavora bene a livello giovanile gli sbocchi ci sono. Credo che per le ragazze sia importante avere un obiettivo da perseguire, e questo è possibile quando dopo un settore giovanile c’è uno sbocco in una prima squadra dove poter approdare. Il Ticino merita almeno una squadra in massima lega, personalmente credo che il nostro cantone a livello di potenziale umano, quindi di giocatrici in attività, abbia i numeri per avere anche due squadre in A. Purtroppo molte ragazze a un certo punto partono per gli studi, e non tutte vivono in Ticino, e questo complica le cose. 


Il basket sembrerebbe uno sport molto seguito dalle ragazze e dalle ragazzine. 
Dipende cosa intende per molto. Quello che riscontriamo noi anno dopo anno a livellofemminile è che raggiungere i numeri per iscrivere una squadra giovanile in ogni categoria, quindi U10, U12, U14, U16, U18 e U20, è difficile. Gli sport tra i cui ragazzi e ragazze possono scegliere sono sempre di più e le bambine che fanno sport sono meno dei bambini. Va un po’ad annate, ma quello che fa la differenza è quasi sempre il passaparola: se una ragazza si trova bene e si diverte fa girare la voce a scuola e tra le amiche. Poi arrivano tutte in palestra. 


Veniamo al presente: quali sono i vostri obiettivi stagionali? 
Il nostro obiettivo non è un posto in classifica, ma piuttosto una mentalità: vogliamo che tutti ci temano e quindi essere una squadra contro cui è difficile giocare. Per questo predichiamo passione e intensità, con lo scopo di continuare a crescere come singole e come gruppo. Questo è quello che abbiamo chiesto come società a staff e giocatrici. Lo ritengo un obiettivo più complesso di un posto in classifica. 


Come detto prima, la scorsa stagione avete fallito di poco i playoff e la qualificazione alla finale di Coppa. Da lì si riparte. 
La Coppa Svizzera è sempre un sogno, per tutti i club svizzeri, non neghiamo che la finale sarebbe meravigliosa per il club, nonché un ottimo palcoscenico per le ragazze e il Mendrisiotto, però tanto dipende anche dai sorteggi quindi… incrociamo le dita. 


E novità ci sono pure alla guida tecnica, con un nuovo coach (o nuova coach). 
Abbiamo voluto portare aria fresca in squadra e abbiamo trovato in Chiara Mariani un profilo che ci sembrava ideale. Ha esperienza, anche in ambito di gestione di un gruppo. Ha iniziato a lavorare con entusiasmo e sta imparando a conoscersi con la squadra e viceversa. Speriamo che il nuovo ciclo sia stimolante per tutte. 


Può tracciare un profilo di Chiara Mariani? 
Chiara ha tanta esperienza in campo femminile. Ha allenato soprattutto nella regione del Milanese ma ci ha convinte anche perché ha voluto completare la sua formazione tecnica integrando una formazione in mental coaching. È un aspetto che come società vogliamo curare molto e riteniamo imprescindibile e che siamo molto felici di poter mettere a disposizione della squadra. 


Puntate ancora sulle giovani, anche se alcune sono partite nella Svizzera Interna. 
Questo è un grande tema per noi, e anche un grande limite per il basket ticinese. Con cui bisogna convivere. Seguiamo sempre la carriera sportiva di chi parte per Oltralpe. Purtroppo, non tutte le ragazze che iniziano l’università continuano a giocare, questo è un peccato. 


Vi siete rinforzate alla voce straniere.
Abbiamo cambiato entrambe le giocatrici americane. Se sarà un rinforzo starà al campo dirlo. Aleah Nelson e Tina Stephens sono giocatrici di indubbio valore, ci auguriamo che riescano a interpretare al meglio il loro ruolo di leader all’interno della squadra.


A.M.

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