YVERDON – Erano 15 anni che il Lugano non perdeva a Yverdon. I bianconeri sembravano aver intrapreso un importante cammino e ritmo per poter spiccare il volo il campionato. Il doppio impegno Europa-Super League sembrava ormai entrato nelle corde dei ragazzi di Mattia Croci-Torti. Ecco perché il KO rimediato ieri in casa degli uomini di Mangiaratti ha sorpreso un po’ tutti. Se da una parte il tecnico bianconero ha “giocato” tenendo conto dei diffidati e dell’impegno in Conference League, è innegabile che il match dello Stade Municipal è stato condizionato da errori clamorosi da parte dei ticinesi, ma anche da una VAR rimasta clamorosamente spenta e silente in occasione di un rigore non assegnato per un vistoso fallo ai danni di Steffen.
Per carità, nessun vuole piangere o puntare il dito contro la quaterna ufficiale tutta al femminile (la prima della storia a dirigere un match di Super League) che ha diretto la gara ieri, ma è altrettanto vero che gli episodi dubbi sono stati gestiti in maniera decisamente iniqua da parte delle giudici di gara. Se da una parte l’intervento di Christian Marques su Steffen non è stato neanche preso in considerazione dall’arbitro e dalle sue colleghe in sala VAR, ci si domanda come un intervento decisamente simile, quello di Mahou su Baradaji, abbiamo portato la medesima VAR a richiamare la direttrice di gara, Grundbacher, a revisionare l’azione allo schermo e a punire il contatto col rigore che ha spezzato l’equilibrio del match.
È altrettanto vero che il Lugano ci ha messo del suo, sia nel primo tempo, anche prima dei due episodi di cui abbiamo appena parlato, non riuscendo a concretizzare quanto ha creato, sia nella seconda parte di partita, come in occasione del 2-0 giunto in seguito a un clamoroso autogol firmato dalla premiata ditta El Wafi-Saipi che non si sono capiti sulla gestione di un pallone talmente innocuo da trasformarsi incredibilmente nella rete che, di fatto, ha messo una pietra tombale sulle speranza di rimonta bianconere.
Piangere e disperarsi su quanto accaduto serve a poco, molto poco. I bianconeri devono solo imparare da questo inciampo imprevisto, per poi rimettersi al lavoro e per rialzare immediatamente la testa, a partire dall’impegno europeo di giovedì, per ritrovare le giuste sensazioni per rituffarsi poi nel campionato, con la giusta voglia e la giusta tempra.