MILANO (Italia) – Durante il podcast ‘The BSMT’, Federico Dimarco, terzino dell’Inter e della nazionale italiana, ha raccontato alcuni aneddoti della sua carriera, soffermandosi anche sulla sua esperienza con la maglia del Sion: “Prima gara di campionato e rottura del metatarso: rimasi fermo quattro mesi. Quando rientrai l’allenatore era cambiato e a gennaio eravamo ultimi o penultimi. Litigai col nuovo tecnico e non giocai fino a fine anno”, ha raccontato.
L’esterno difensivo italiano ha poi raccontato cosa avvenne durante quella pausa invernale: “Il presidente ebbe la bella idea di mandarci una settimana a fare il militare con le forze speciali francesi, per punizione. Abbiamo dormito nei campi col sacco a pelo. Sveglia alle 6 del mattino per poi affrontare una marcia di 5-6 km. Mangiavamo dentro a delle scatolette che scaldavamo con un fornellino. Quando me lo dissero non ci volevo andare, ma se non lo facevo non sarei stato pagato. Fu un’esperienza estrema, facevamo gli addestramenti in cui ci facevano anche sparare”.
Dimarco ha analizzato quel periodo complicato della sua carriera e della sua vita. “A Sion mi hanno fatto conoscere altre culture, ho imparato il francese e tante altre cose, ma ho anche pensato di smettere. Mi sono fatto male, sono stato quattro-cinque mesi fuori e nello stesso tempo ho perso anche un figlio. Mi sono chiesto: ‘Ma chi me lo fa fare di soffrire così?’. Mi sono guardato dentro e, anche se nessuno mi voleva, neanche in Serie B, ho trovato delle motivazioni per proseguire. Volevo far ricredere chi non credeva in me”.