Il cantone di Basilea Città dovrà organizzare a novembre un referendum sul finanziamento dell'Eurovision 2025, dopo che sabato gli oppositori al progetto hanno presentato un numero sufficiente di firme. A guidare l'opposizione a Eurovision è l'Unione Federale Democratica (UDF) che aveva annunciato a fine agosto sul social network X di voler indire un referendum contro i crediti concessi da Basilea. Il concorso è finanziato dai contributi delle aziende membri dell'Unione europea di radiodiffusione, che chiedono agli organizzatori di contribuire alle spese per un importo di 37,5 milioni di franchi.
L'UDF critica l'Eurovisione in quanto "un evento di propaganda" soprattutto per la comunità omosessuale e lo accusa di rendere "accettabile" l'antisemitismo, dopo le proteste di quest'anno contro la presenza di Israele, ma anche Satanismo in riferimento alla performance di Bambie Thug per l'Irlanda. Sabato il partito si è presentato al municipio di Basilea con 4.203 firme, più del doppio della quantità richiesta, a sostegno della sua richiesta di referendum. Le autorità devono ancora verificare l'autenticità di queste firme, ma dovrebbero essercene abbastanza per la tenuta di un referendum, che si dovrebbe tenere il prossimo 24 novembre.
Il presidente dell'UDF Daniel Frischknecht ha dichiarato sabato che il cantone potrebbe trovare modi molto migliori per spendere i suoi soldi, secondo l'agenzia di stampa Keystone-ATS. Il partito ha insistito di non avere nulla contro la musica, né contro l'orientamento sessuale dei partecipanti, ma ha sostenuto che l'Eurovision stava promuovendo un'ideologia politica.
Il partito non può tuttavia sperare di raccogliere molto sostegno da parte degli altri partiti politici di Basilea, dato che il budget per ospitare l’Eurovision è stato approvato a stragrande maggioranza (84 a 4) dal parlamento cantonale a settembre.