Sport, 29 ottobre 2024

Un ottobre nero rischia di mandare alla deriva il Lugano

I bianconeri sono reduci da quattro sconfitte consecutive e questa sera si recheranno a Berna: la truppa di Gianinazzi deve cercare una reazione, nonostante le tante defezioni e i troppi errori banali

LUGANO – In principio c’è stato il serio infortunio di Thurkauf a mettere in difficoltà il Lugano. Dopo di lui si sono infortunati Schlegel – nel frattempo rientrato sul ghiaccio –, Van Pottelberghe, Dahlström, Zohorna – questi ultimi due dovrebbero essere a disposizione a partire da questa sera – e ora si dovrà fare a meno di Alatalo, uscito dolorante dal ghiaccio sabato nel bel mezzo della sfida contro il Losanna e che tornerà operativo solo dopo la pausa per la Nazionale. Senza dimenticare, ovviamente, la pesante assenza di Morini che, in pratica, ha tolto a Gianinazzi quasi tutti i centri a sua disposizione. Se non è record, poco ci manca, e seppur la squadra e la società (che è corsa ai ripari alla bella e meglio sul mercato, bruciando licenze straniere su licenze straniere) hanno dimostrato senso di sacrificio, il ghiaccio ha detto la sua: i bianconeri sono reduci da 4 sconfitte consecutive, che diventano 7 – compresa quella all’overtime a Langnau – nelle ultime 10. 

 

Un vero e proprio calvario: dopo la vittoria ottenuta contro il Kloten lo scorso 28 settembre, i ragazzi di Gianinazzi in tutto il mese di ottobre hanno battuto solo il Rapperswil e l’Ajoie, perdendo due volte in casa e prendendo schiaffi e scoppole (Davos ne è l’esempio più eclatante) appena hanno messo il naso fuori dalla Cornèr Arena. E questa sera ci sarà la sempre complicata trasferta di Berna…
 
 
L’unica cosa positiva di questo mese di ottobre, è che l’head coach ha dovuto – soprattutto per necessità – dare ghiaccio ai giovani, che si sono dovuti prendere le loro responsabilità. I giovani, però, possono regalare gioie ma anche dolori, come nel caso della penalità presa senza alcun senso da Marco Zanetti nei minuti finali del match interno di sabato scorso contro il Losanna che, di fatto, è costata la sconfitta contro i vodesi, abili a sfruttare il powerplay con Bozon, quando il tabellone indicava -4’ al suono della terza sirena.
 
 
È altrettanto vero che in questo momento al Lugano mancano i gol degli stranieri: Joly, Carr (in rete entrambi sabato), Arcobello, Sekac, Zohorna e Dahlström hanno messo insieme 16 reti! Davvero troppo poco per una squadra che era partita bene, se non benissimo, in stagione, ma che rischia di perdersi per strada a causa dei troppi infortuni e di un gioco che quando riesce è bellissimo da vedere e che permette al complesso bianconero di creare tanto (anche se viene poco concretizzato) ma che quando si inceppa – specie in fase di costruzione dal basso – concede ripartenze mortifere agli avversari.
 
 
Ci vorrà pazienza, grinta, razionalità e sana cattiveria agonistica in casa bianconera in queste settimane, in attesa di recuperare quasi tutti i pezzi persi per strada (per Zohorna si vocifera di un dente saltato, di due rotti e di 55 punti alle labbra), per poi ripartire verso quel sesto posto messo nel mirino prima dell’inizio della stagione.

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