Da un recente articolo apparso sul portale della RSI (“Richiamo all’ordine per l’UFAS“) si apprende, tra le altre cose, che “l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) è stato sollecitato dal Controllo federale delle finanze (CDF) affinché migliori, entro la fine del 2025, l’analisi dei rischi relativi alla riforma delle prestazioni complementari”.
Leggendo l’articolo si apprende anche che “dal 2021 le prestazioni complementari vengono erogate con nuovi criteri e possono essere chieste indietro agli eredi. Se un anziano vedovo beneficiario muore, i figli possono essere chiamati alla cassa per la parte d’eredità superiore ai 40mila franchi.”
Se è poi vero che “Le novità sono valutate positivamente dal Controllo federale delle finanze” altrettanto vero è che quest’ultimo “critica l’assenza di un’analisi dei rischi e di controlli efficaci. C’è per esempio il rischio che la legge non venga applicata ovunque allo stesso modo e una tabella comparativa fra cantoni sul recupero delle prestazioni sembrerebbe confermare: c’è chi recupera moltissimo (il Vallese) e c’è chi recupera meno. Sorprendentemente molto meno, afferma la vigilanza finanziaria commentando gli ultimi della graduatoria: Ticino e Neuchâtel”.
Alle sollecitazione del CDF l’UFAS ha spiegato che “la tabella non è significativa perché gli importi restituiti dipendono fortemente da fattori come la residenza dei beneficiari (casa anziani o abitazione di proprietà) come pure dai valori immobiliari … Le differenze cantonali riflettono le differenti strutture socio-demografiche, le situazioni del mercato del lavoro ed i livelli di povertà”. Al CDF l’UFAS ha anche spiegato che “gli manca il personale competente e ha evocato lacune a livello di sistemi informatici”. Per il CDF “Questi due [ultimi] aspetti rappresentano [però] proprio i maggiori rischi legati alle prestazioni complementari, secondo il CDF”. Per l’UFAF, “L’applicazione delle misure richieste dal CDF dipenderà dalle risorse disponibili, poiché comportano un aumento del carico di lavoro”.
In concreto, dopo aver evidenziato una lacuna, il CDF ha stimolato un interessante dibattito su possibili riforme e miglioramenti.
Leggendo l’articolo si apprende anche che “dal 2021 le prestazioni complementari vengono erogate con nuovi criteri e possono essere chieste indietro agli eredi. Se un anziano vedovo beneficiario muore, i figli possono essere chiamati alla cassa per la parte d’eredità superiore ai 40mila franchi.”
Se è poi vero che “Le novità sono valutate positivamente dal Controllo federale delle finanze” altrettanto vero è che quest’ultimo “critica l’assenza di un’analisi dei rischi e di controlli efficaci. C’è per esempio il rischio che la legge non venga applicata ovunque allo stesso modo e una tabella comparativa fra cantoni sul recupero delle prestazioni sembrerebbe confermare: c’è chi recupera moltissimo (il Vallese) e c’è chi recupera meno. Sorprendentemente molto meno, afferma la vigilanza finanziaria commentando gli ultimi della graduatoria: Ticino e Neuchâtel”.
Alle sollecitazione del CDF l’UFAS ha spiegato che “la tabella non è significativa perché gli importi restituiti dipendono fortemente da fattori come la residenza dei beneficiari (casa anziani o abitazione di proprietà) come pure dai valori immobiliari … Le differenze cantonali riflettono le differenti strutture socio-demografiche, le situazioni del mercato del lavoro ed i livelli di povertà”. Al CDF l’UFAS ha anche spiegato che “gli manca il personale competente e ha evocato lacune a livello di sistemi informatici”. Per il CDF “Questi due [ultimi] aspetti rappresentano [però] proprio i maggiori rischi legati alle prestazioni complementari, secondo il CDF”. Per l’UFAF, “L’applicazione delle misure richieste dal CDF dipenderà dalle risorse disponibili, poiché comportano un aumento del carico di lavoro”.
In concreto, dopo aver evidenziato una lacuna, il CDF ha stimolato un interessante dibattito su possibili riforme e miglioramenti.
Al Consiglio di Stato chiediamo pertanto:
-Quali sono i fattori specifici che rendono il Ticino tra i cantoni meno efficaci nel recupero delle prestazioni complementari dagli eredi?
-Sono possibili in Ticino azioni concrete per allinearci a recuperi come quelli in altri cantoni simili al Vallese?
-Per sanare la discrepanza di recupero rispetto ad altri cantoni, anche in Ticino così come già evidenziato dall’UFAS sono necessarie maggiori risorse finanziarie e di personale?
Alessandro Mazzoleni,
per il Gruppo della Lega dei Ticinesi in Gran Consiglio