La Banca nazionale svizzera (BNS) ha deciso di non distribuire gli utili ai cantoni, come annunciato dal neopresidente Martin Schlegel. Una scelta che spegne le speranze di molti che confidavano nella ripartizione dei fondi derivanti dal risultato positivo dell’istituto.
“La priorità è il rafforzamento del capitale proprio, che attualmente risulta nettamente insufficiente rispetto ai rischi di bilancio”, ha dichiarato Schlegel, sottolineando l’importanza di consolidare le riserve della BNS.
Un risultato positivo, ma priorità ai fondi propri
Al termine dell’ultimo trimestre, gli utili della BNS ammontavano a oltre 62 miliardi di franchi, una cifra decisamente superiore ai soli 2 miliardi registrati nello stesso periodo del 2023. Tuttavia, anziché procedere con la distribuzione, si è deciso di privilegiare il rafforzamento finanziario, in parte per gestire le conseguenze delle strategie adottate negli ultimi anni.
L’acquisto massiccio di valuta estera per stabilizzare il franco svizzero durante le crisi economiche passate ha infatti portato a un’espansione significativa del bilancio della BNS, accompagnata da notevoli oscillazioni nei risultati finanziari.
I numeri della BNS
Nel 2023, il bilancio della Banca nazionale svizzera ha raggiunto i 795 miliardi di franchi, un valore comparabile all’intero prodotto interno lordo del paese. Tuttavia, i fondi propri si attestavano a soli 63 miliardi, evidenziando la necessità di rafforzare ulteriormente questa voce per garantire la solidità dell’istituto.
Le regole per la distribuzione
La BNS può trasferire una parte dei suoi utili a Confederazione e cantoni solo in presenza di specifiche condizioni: il bilancio deve registrare un utile di almeno 2 miliardi di franchi. Superata questa soglia, per ogni 10 miliardi di utile aggiuntivo, è possibile incrementare la distribuzione fino a un massimo di 6 miliardi.
Nonostante i risultati positivi, l’ultima distribuzione risale al 2021. Nei due anni successivi, invece, la BNS ha registrato perdite significative, pari a 133 miliardi nel 2022 e 3 miliardi nel 2023, rendendo impossibile la ripartizione degli utili.
Con questa scelta, la BNS ribadisce il suo approccio prudente, concentrandosi sulla stabilità a lungo termine, anche a costo di rinunciare temporaneamente al sostegno diretto delle casse cantonali.