Nei passati giorni la stampa ha sottolineato l’iniziativa della Svezia, che sta distribuendo 5 milioni di brochure a tutti i fuochi dal titolo: Om krisen eller kriget kommer (In caso di crisi o di guerra). Un opuscolo che riporta consigli pratici su quali scorte tenere in casa, liste e istruzioni per affrontare diverse situazioni di crisi. Sono presenti anche varie raccomandazioni in caso di guerra.
In Svizzera che cosa si sta facendo? Lo abbiamo chiesto al Consigliere di Stato, Norman Gobbi, che è pure membro del Comitato della Conferenza governativa per gli affari militari, la protezione civile e i pompieri (CG MPP). “Il tema di realizzare una brochure di questo genere è stato tematizzato proprio la scorsa settimana durante i lavori della CG MPP. Nel 2025 la nostra Conferenza prevede di realizzare una pubblicazione di questa natura in collaborazione con la Confederazione. Lo scopo è quello di aiutare la popolazione a meglio prepararsi in caso di crisi e in caso di una guerra. Siamo convinti che occorra aumentare la resilienza della nostra società e promuovere una presa di coscienza della popolazione su eventuali crisi e un’eventuale guerra. Certo, mai vorremmo che scoppiasse un conflitto armato che coinvolga la Svizzera, ma la situazione geo-politica internazionale sempre più instabile consiglia di prendere provvedimenti. In questo caso si tratta di misure legate alla comunicazione, che rimane un asse di prevenzione molto importante. Il Comitato della Conferenza intercantonale ha inoltre deciso di raccomandare all’Ufficio federale della protezione della popolazione di realizzare una nuova rubrica chiamata “Guerra” da inserire nell’app “Alertswiss” entro il test delle sirene previsto nel febbraio del 2025”, fa sapere il Direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi.
“Quanto fatto dalla Svezia non è una novità. Anche la Norvegia ha distribuito un opuscolo simile alle famiglie, mentre un volantino digitale è scaricabile in pdf in Finlandia e in Danimarca. Ritengo che l’informazione a tutti i livelli sia essenziale e quindi su questo fronte anche in Svizzera dobbiamo essere attivi e propositivi. Le situazioni di crisi sono diverse. Pensiamo solo alle catastrofi naturali legate anche alla meteorologia, oppure ai possibili attacchi informatici che possono mettere in crisi il nostro sistema. Inoltre le condizioni di sicurezza in Europa ci obbligano a informare e ad aggiornare le nostre concittadine e i nostri concittadini. Gh’è scià la guèra? Non necessariamente e non si vuole nemmeno fare dell’allarmismo inutile, ma scartare questa ipotesi sarebbe una mancanza grave sul fronte della sicurezza interna”, conclude il Consigliere di Stato Norman Gobbi.
*Dal MDD
In Svizzera che cosa si sta facendo? Lo abbiamo chiesto al Consigliere di Stato, Norman Gobbi, che è pure membro del Comitato della Conferenza governativa per gli affari militari, la protezione civile e i pompieri (CG MPP). “Il tema di realizzare una brochure di questo genere è stato tematizzato proprio la scorsa settimana durante i lavori della CG MPP. Nel 2025 la nostra Conferenza prevede di realizzare una pubblicazione di questa natura in collaborazione con la Confederazione. Lo scopo è quello di aiutare la popolazione a meglio prepararsi in caso di crisi e in caso di una guerra. Siamo convinti che occorra aumentare la resilienza della nostra società e promuovere una presa di coscienza della popolazione su eventuali crisi e un’eventuale guerra. Certo, mai vorremmo che scoppiasse un conflitto armato che coinvolga la Svizzera, ma la situazione geo-politica internazionale sempre più instabile consiglia di prendere provvedimenti. In questo caso si tratta di misure legate alla comunicazione, che rimane un asse di prevenzione molto importante. Il Comitato della Conferenza intercantonale ha inoltre deciso di raccomandare all’Ufficio federale della protezione della popolazione di realizzare una nuova rubrica chiamata “Guerra” da inserire nell’app “Alertswiss” entro il test delle sirene previsto nel febbraio del 2025”, fa sapere il Direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi.
“Quanto fatto dalla Svezia non è una novità. Anche la Norvegia ha distribuito un opuscolo simile alle famiglie, mentre un volantino digitale è scaricabile in pdf in Finlandia e in Danimarca. Ritengo che l’informazione a tutti i livelli sia essenziale e quindi su questo fronte anche in Svizzera dobbiamo essere attivi e propositivi. Le situazioni di crisi sono diverse. Pensiamo solo alle catastrofi naturali legate anche alla meteorologia, oppure ai possibili attacchi informatici che possono mettere in crisi il nostro sistema. Inoltre le condizioni di sicurezza in Europa ci obbligano a informare e ad aggiornare le nostre concittadine e i nostri concittadini. Gh’è scià la guèra? Non necessariamente e non si vuole nemmeno fare dell’allarmismo inutile, ma scartare questa ipotesi sarebbe una mancanza grave sul fronte della sicurezza interna”, conclude il Consigliere di Stato Norman Gobbi.
*Dal MDD