Coppa del Mondo, record, campionato svizzero. Noè Ponti sta vivendo la sua miglior fase da quando è arrivato ai massimi livelli del nuoto. Rilassato e tranquillo: forse è questa la chiave?
Penso semplicemente che sto vivendo un’evoluzione naturale, raccogliendo i frutti di tutto il lavoro svolto in questi anni. I tempi che ho ottenuto in vasca corta alla Coppa del Mondo sono in parte paragonabili ai tempi che ho ottenuto in vasca lunga ai campionati svizzeri nell’aprile scorso. Malgrado il poco allenamento in acqua dopo la lunga pausa estiva, mi sono mantenuto fisicamente in forma e ho subito trovato un ottimo feeling con l’acqua alla ripresa degli allenamenti, avvenuta gradualmente dopo la metà di settembre. Sono arrivato in Asia senza pormi pressioni, rilassato ma voglioso di mettermi alla prova, e a Shanghai ho subito capito di poter fare molto bene. Il resto è stato un crescendo di fiducia e di prestazioni. Sono fiducioso che questa evoluzione possa continuare.
In un’intervista recente ha dichiarato di vivere con meno stress la competizione.
La mente, come sempre nello sport, è una componente fondamentale: non a caso, sto lavorando da diversi anni anche con lo psicologo sportivo. Naturalmente, non sempre si riesce a fare combinare alla perfezione gli aspetti fisici e mentali: quest’ultimi possono essere più o meno facili da gestire, a dipendenza di tutto ciò che viviamo. In questo caso, l’ambiente che si respirava tra gli atleti alla Coppa del Mondo ha sicuramente aiutato. Si tratta di una competizione importante, ma decisamente diversa dai campionati europei o del mondo e, naturalmente, molto lontana dalle Olimpiadi.
Sta nuotando alla grande (sono parole sue). Ora arrivano i Mondiali.
Anche ai Mondiali in vasca corta di Budapest non arriverò con una preparazione completa. L’inizio ritardato degli allenamenti, la partecipazione alla Coppa del mondo e l’inizio della scuola reclute ci hanno costretti a modificare il programma, operando alcune rinunce. Comunque: ho potuto lavorare bene e, dopo la Coppa del Mondo, in totale fiducia. Da adesso all’11 dicembre (data d’inizio delle gare di Budapest) potrò allenarmi a pieno ritmo e cercheremo di arrivare il meglio possibile alle prove iridate. Penso di poter fare bene e punterò come sempre al massimo.
Un atleta di grande livello non si pone dei limiti. Quali sono gli obiettivi a breve e media gittata? Quest’anno l’obiettivoprincipale è costituito dai campionati del mondo in vasca lunga, che si svolgeranno a Singapore a fine luglio. Un atleta che fa parte dell’élite mondiale dev’essere consapevole dei propri mezzi e, contemporaneamente, mai dimenticare che gliavversari possono essere altrettanto forti, cosa che a volte i mass media tendono a sottovalutare. Comunque, come ho già dichiarato in alcune interviste, se non gareggiassi sempre per vincere, ci sarebbe qualcosa di sbagliato…
Le Olimpiadi sono ancora lontane ma restano un pensiero comunque fisso.
I Giochi olimpici rappresentano sempre l’obiettivo principale di un quadriennio, ma non devono diventare un’ossessione. Il nuoto è praticamente la gara più seguita alle Olimpiadi e, assieme all’atletica leggera, è lo sport dove sono più presenti atleti di alto livello provenienti veramente da molti paesi sparsi nei cinque continenti. È normale pensare ai Giochi, ma nei quattro anni esistono molti altri obiettivi intermedi importanti, sui quali vale la pena concentrarsi senza pensare troppo a ciò che arriverà dopo.
Come concilia la normalità della famiglia, degli amici con la realtà competitiva?
Credo di avere trovato un buon equilibrio tra le necessità del nuoto - che per me è una passione, ma anche un mestiere – e le necessità di un normale giovane come me, che deve trovare il tempo e lo spazio per le relazioni in famiglia e con gli amici. Non disdegno divertirmi e festeggiare, senza dimenticare lo sport e il riposo, che è fondamentale. E poi c’è anche lo studio…
Come mai la scelta di passare dal Locarno a Uster? Forse che nella Svizzera interna si hanno maggiori possibilità?
Si è trattata di una scelta quasi naturale. Nella Nuoto Sport Locarno non nuota più nessuno della mia generazione e anche quelli un po’ più giovani di me stanno gradualmente lasciando, come avviene purtroppo quasi sempre in tutte le squadre, soprattutto in Ticino. Nell’Uster nuotano diversi amici, anche della Nazionale rossocrociata. Abbiamo in previsione anche di fare degli allenamenti assieme, tra il nostro gruppo di Tenero di Swiss Aquatics Training Base e il gruppo élite di Uster. Questo costituisce sicuramente uno stimolo per me, come uno stimolo è quello di gareggiare con Uster nelle staffette ai campionati svizzeri. Tutto ciò non significa che io non continuerò a essere vicino alla NSL, che mi ha visto crescere.
La collaborazione con Meloni e Mercuri è solida.
Assolutamente sì! I miei allenatori restano Massimo e Andrea e il mio team (fisioterapista, osteopata, psicologo sportivo, …) avrà gli stessi attori di questi ultimi anni. La base dove mi allenerò resterà il Centro Sportivo di Tenero. Ho ancora piena fiducia nelle persone che mi circondano e loro di me. Abbiamo discusso di introdurre alcuni cambiamenti nella preparazione e della possibilità di trovare delle occasioni per allenarmi anche con altri nuotatori di livello internazionale. Trovare nuovi stimoli è sempre importante ma per il momento non penso a cambiamenti drastici, non ne vedo la necessità.
M.A.
La collaborazione con Meloni e Mercuri è solida.
Assolutamente sì! I miei allenatori restano Massimo e Andrea e il mio team (fisioterapista, osteopata, psicologo sportivo, …) avrà gli stessi attori di questi ultimi anni. La base dove mi allenerò resterà il Centro Sportivo di Tenero. Ho ancora piena fiducia nelle persone che mi circondano e loro di me. Abbiamo discusso di introdurre alcuni cambiamenti nella preparazione e della possibilità di trovare delle occasioni per allenarmi anche con altri nuotatori di livello internazionale. Trovare nuovi stimoli è sempre importante ma per il momento non penso a cambiamenti drastici, non ne vedo la necessità.
M.A.