I bianconeri hanno toccato il fondo e il Gotteron, che non sta certo attraversando un periodo eccezionale, li ha controllati senza dannarsi l’anima. Punto.
Adesso però in casa HCL è arrivata l’ora di passare il Rubicone e prendere decisioni forti, perché è indubitabile che coach Gianinazzi non abbia più in mano la squadra e sia ormai stato travolto dagli eventi: lasciarlo ancora in panchina significherebbe esporlo a nuove figuracce che lui di certo non merita. Per il presidente Vicky Mantegazza è il momento di agire: la regola impietosa dello sport ci dice che non puoi cacciare 20-25 giocatori in un colpo solo ma si debba intervenire sulla guida tecnica, il cosiddetto anello debole. A meno che il club non intenda portare avanti il progetto-Gianinazzi, anche a costo di nuovi clamorosi rovesci o nella speranza di improbabilissimi cambiamenti di rotta.
Il momento è nerissimo come il carbone, ma non si può più tentennare. Sul banco degli imputati non ci sono soltanto i giocatori e il tecnico ma anche il direttore sportivo Hnat Domenichelli, le cui scelte si sono rivelate sballate (eufemismo). Di sicuro la società non può restare con le mani in mano, il rischio che venga buttato nel cestino della carta un altro campionato, è fortissimo. Segnaliamo, infine, la contestazione della Curva Nord, che ha esposto striscioni significativi ed è apparsa in pista solo ad inizio ripresa. Ma non solo: la cerimonia per Regis Fuchs (entrata nella Hall o fame bianconera) è stata annullata. Non era decisamente il caso, visto il momento.