Sport, 15 dicembre 2024

Quando finiranno i massacri negli stadi del mondo?

La recente tragedia in Guinea rilancia il vecchio e mai risolto tema della sicurezza

LUGANO - Ancora una tragedia nel mondo del calcio, provocata come spesso accade da scontri fra tifoserie rivali. Stavolta è toccato alla Guinea, paese africano fra i più poveri durante una partita giocata nei giorni scorsi a Nzerekore fra la squadra di casa e il Labe. Una sfida valida per il torneo dedicato al leader militare del paese, Mamadi Doumbouya. Il bilancio, parla di 58 morti ed un centinaio di feriti: ma siccome le fonti governative non sono molto affidabili c'è da pensare che la carneficina abbia prodotto un più alto numero di vittime. I partiti dell'opposizione hanno intanto accusato il governo di essere direttamente responsabile di questo dramma, dramma avvenuto nella seconda città più grande del paese. Per il mondo del calcio questa non è purtroppo una novità: in passato si sono già registrati altre tragedie, alcune provocate dagli hooligans o da tifosi inferociti, altre dalla fatalità e altre ancora dal cedimento di impianti vetusti. Ne ricordiamo alcuni. 


Lima: per un gol annullato...
Il 24 maggio 1964 a Lima si gioca Perù-Argentina valida per il torneo preolimpico. Dopo l’annullamento della rete di un giocatore peruviano, due spettatori scavalcano le recinzioni e invadono il reattangolo da gioco cercando di raggiungere l'arbitro per colpirlo; gli invasori vengono prontamente fermati dalle forze di polizia che non usano certamente le belle maniere. Dalle tribune iniziano allora a piovere oggetti lanciati contro gli agenti e diverse persone cercano di entrare in campo. A quel punto l'arbitro, ritenendo a rischio l'incolumità dei giocatori e la propria, fischia la fine e si rifugia assieme ai calciatori negli spogliatoi. La polizia, nel tentativo di placare le proteste scoppiate sugli spalti, inizia a sparare lacrimogeni tra il pubblico provocando il panico generale. Alla fine muoiono 328 persone e oltre 4000 restano ferite.


Buenos Aires, Porta 12 fatale
Il 23 giugno del 1968 durante il Clasico d'Argentina (partita tra Boca Juniors e River Plate) giocato allo stadio Monumental, 71 tifosi perdono la vita schiacciati alla Porta 12, e altri 150 rimangono feriti. Il disastro è il peggiore della storia della nazione sudamericana: l'età media delle vittime è di 19 anni. Dopo tre anni di indagini, non viene trovato nessun colpevole. Da quel momento, i cancelli dello stadio sono riconoscibili con delle lettere al posto dei numeri. La vicenda “Porta numero 12” è ancora viva nella memoria di tanti tifosi delle due squadre, che assistettero senza poter far nulla a quel dramma.


Mosca, sovraffollamento e morte
Il 20 ottobre 1982 è in programma una partita di Coppa UEFA tra Spartak Mosca e gli olandesi dell’Haarlem. A pochi minuti dalla fine, con il club sovietico in vantaggio per 1-0, molti spettatori cominciano a lasciare lo stadio a causa del clima freddo, dirigendosi verso l'unica uscita aperta (tutte le altre erano chiuse). A due minuti dal termine lo Spartak raddoppia con un gol di Svecov e alcuni tifosi decidono di tornare indietro. Il ritorno sugli spalti viene impedito dalla polizia e come conseguenza di ciò avviene un sovraffollamento delle scale che causa il crollo della struttura. Muoiono 66 persone, altre 61 rimangono ferite.


Heysel, la coppa insanguinata
Juventus e Liverpool sono le finaliste della Coppa dei Campioni del 1985. Per il calcio inglese non è un bel periodo: il fenomeno del teppismo è esploso negli stadi di Sua Maestà ed è stato esportato anche all’estero. La finale si gioca all’Heysel di Bruxelles (il 29 maggio) e prima dell’inizio della sfida i supporters dei Reds cercano di attaccare i tifosi italiani che si danno alla fuga e si ammassano contro il muro opposto al settore della curva occupata dai tifosi rivali. Nella terribile confusione alcuni si lanciano nel vuoto per evitare di restare schiacciati, altri provano a superare gli ostacoli ed entrare nel settore adiacente, altri si feriscono contro le recinzioni. Il muro ad un certo punto crolla per il peso eccessivo e molte persone rimangono schiacciate e calpestate dalla folla e trovano la morte mentre cercano una via d’uscita, per molti rappresentata da un varco aperto verso il campo da gioco. Il bilancio è di 39 morti e circa 600 feriti. La finale si disputa comunque fra l’indignazione dell’opinione pubblica. Dopo quella tragedia l’UEFA colpirà i club inglesi estromettendoli da tutte le competizione europee (sino al 1991).


Nuova tragedia per il Liverpool
Il 15 aprile 1989 è in programma la semifinale di FA Cup (la coppa inglese) tra Liverpool e NottinghamForestsul neutro diHillsborough a Sheffield. Alla tifoseria del Liverpool è assegnata
la Leppings Lane, il settore a sinistra della tribuna centrale, che può ospitare 14.600 posti, mentre alla tifoseria del Nottingham Forest, che normalmente ha meno seguito, viene riservata la più capiente curva opposta, che dispone di 21.000 posti. Quando mancano pochissimi minuti al fischio d’inizio, i tifosi ancora fuori dallo stadio iniziano ad accalcarsi al Gate C della Leppings Lane che permette l’accesso solo alla parte centrale della curva. In poco tempo i tifosi che già si trovavano all'interno del settore vengono spinti verso le pareti laterali. In mezzo alla calca perdono la vita ben 96 persone (79 di loro avevano meno di 30 anni), schiacciate e soffocate come già era avvenuto 4 anni prima all'Heysel. I feriti sono almeno 200.


Guatemala, quando la misura è colma
Alle ore 21.00 del 16 ottobre 1996 all'Estadio Mateo Flores di Città del Guatemala si gioca il match valevole per le qualificazioni ai Mondiali di Francia del 1998 tra Guatemala e Costa Rica. A meno di un'ora dal fischio d'inizio l’impianto è già gremito in ogni ordine di posto ma la gente che si trova all'esterno preme per entrare è ancora tantissima. Il numero di biglietti venduti (quasi 48 mila) supera nettamente la capienza massima dello stadio, che può contenere non più di 38.000 spettatori. Le persone che si sono sistemate nei posti a ridosso del campo sono schiacciate verso le inferriate che separano le tribune dal campo. Quando la polizia guatemalteca si rende conto di quanto sta accadendo decide di aprire le porte interne, permettendo alla folla di riversarsi sul prato. Alla fine il bilancio è pesantissimo: 83 morti e 200 feriti.


Accra, lacrimogeni letali
Il 9 maggio 2001, allo stadio di Accra va in scena la partita tra l’Hearts of Oak e l’Ashanti Kotoko, le squadre più importanti del Ghana. L'Hearts vince 2-1, creando il disappunto della tifoseria avversaria che inizia a creare disordini all’interno della struttura con il lancio di pietre e bottiglie. La polizia reagisce nel tentativo di disperdere la folla e spara una ingente quantità di lacrimogeni. Grida, pianti, singhiozzi, un caos che i presenti non dimenticheranno mai, un incubo infinito. Il lancio di lacrimogeni provoca la morte di 127 tifosi, tutti soffocati. I feriti non si contano. Il governo apre una indagine ma il risultato delle stesse non porterà che a pene miti per i responsabili del dramma.


La battaglia di Porto Said
La tragedia di Port Saíd del primo febbraio del 2012 scuote il mondo del calcio e non solo. Nello stadio locale si scatena una vera e propria battaglia che vede protagonisti i tifosi della squadra ospite, al-Ahly team della capitale Cairo, e i supporters della compagine locale, l'al-Masry. Ancora oggi i motivi che hanno portato a questa tragedia non sono stati del tutto acclarati. Il bilancio di quella terribile serata è di 74 morti e 248 feriti. Fu il peggiore disastro nella storia del calcio egiziano e africano allo stesso tempo.

JACK PRAN

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