Noè Ponti re del nuoto! Nel giro di tre giorni, lo svizzero ha infatti conquistato tre medaglie d’oro: dapprima nei 50 metri delfino, poi nei 100 metri misti e, udite udite, ieri ha sbaragliato il campo anche nella gara dei 100 metri delfino. Noè, che si è presentato ai nastri di partenza tranquillo e sereno, ha tenuto subito alto il livello della competizione ottenendo il miglior tempo (48.89 ) nelle qualifiche. Poi, nella finalissima, grazie alla sua incredibile fase subacquea, è riuscita a mettere in fila la concorrenza con il tempo di 47.71 (oltre un secondo sotto il tempo di cui sopra), ossia 7 centesimi in meno rispetto al precedente primato del mondo che apparteneva a Caeleb Dressel, ottenuto proprio a Budapest nel 2020. Sono finiti lontani i due avversari più temibili per lo svizzero: Maxime Grousset ha chiuso a quasi un secondo, Matthew Temple appena dietro. Insomma: una vera e propria lezione di nuoto, che forse nemmeno i supporters del ragazzo di casa nostra si aspettavano.
Osannato dai suoi numerosi tifosi ma anche dal pubblico magiaro, Ponti si è emozionato tantissimo durante le interviste post-gara. “ È una data storica, quella odierna (ieri per chi legge, ndr), incredibile per certi versi. Ho dato il massimo e alla fine sono diventato campione del mondo per la terza volta in pochi giorni”.
Un triplice corona che rende onore dal nostro cantone in particolare: in Ticino, del resto, la storia del nuoto in passato ci ha regalato grosse soddisfazioni, prendiamo ad esempio Flavia Rigamonti, che ad inizio Anni Duemila aveva messo la firma su numerosi risultati di prestigio.
Bächtold: “Un modello”
Per il presidente
della Federazione ticinese Lucas Bächtold non si possono però fare paragoni con la nuotatrice luganese. “.Prima di tutto parliamo di 20 anni fa e poi credo che Ponti non abbia ancoraespresso il suo pieno potenziale. Questo ragazzo sta crescendo e maturando, malgrado abbia già ottenuto dei risultati da grande campione. Sono convinto che in futuro ci regalerà ancora grandi soddisfazioni”.
Secondo Bächtold, è nella fase subacquea che il ticinese fa la differenza: “Quando riparte, la sua spinta è micidiale: tutto si decide in quelle frazioni di secondo nelle quali lui guadagna il terreno sufficiente che poi gestisce con delle bracciate micidiali. È bello vederlo in azione. Disarmante! I rivali in questo periodo non riescono a tenerlo. Speriamo che duri. Ma non ho dubbi a questo proposito: Noè resterà ai vertici per parecchio tempo”. Lucas Bächtold, che segue da una vita gli sport acquatici (è molto attivo anche nella Nuoto Lugano), ritiene che i risultati di Ponti sono un ottimo sport per questa disciplina. “Come in altrisport, un atleta che ottiene grandi risultati diventa quasi un esempio o un modello da imitare per i bambini. Da quando il gambarognese ha cominciato a vincere medaglie, abbiamo notato un incremento nelle nostre piscine di aspiranti nuotatori in giovanissima età”.
Il gran finale
Oggi Ponti sarà al via anche della finale 4x100 misti, gara in cui però sarà difficile ottenere ancora un successo. « La sua presenza – conclude Bächtold –non basta per puntare al titolo. Le altre squadre non hanno un fenomeno come lui, però hanno nuotatori di ottimo livello”. Al delfinista più veloce della storia non sono mancate tante parole di elogio per il suo allenatore Massimo Meloni. « Un grazie enorme a lui, soprattutto, e a tutti coloro che hanno lavorato per rendere possibile questo risultato strepitoso, che raddoppia il trionfo di Otopeni agli Europei rumeni dello scorso anno”. Sì, perché se qualcuno se ne fosse dimenticato, il ticinese nel 2023 dominò anche nella rassegna continentale, vincendo altri tre ori.
ARNO LUPI