ROMA (Italia) – Il campo domenica sera ha premiato meritatamente la Roma, capace di imporsi nel derby capitolino per 2-0 contro una Lazio che, nonostante sia più avanti in classifica, è apparsa completamente fuori dalla partita e incapace di far male a una Lupa che fin qui in stagione aveva preso più schiaffi che applausi. Sul manto erboso dell’Olimpico il finale di partita è stato infuocato, con spintoni, urla e una rissa da far west da far restare a bocca aperta, ma come spesso accade Roma e Lazio hanno dato il loro peggio fuori dallo stadio.
Ebbene sì, perché anche domenica sera – in barba al clima di festa – la polizia ha sequestrato coltelli, lance, spranghe e bome carta a entrambi i gruppi ultras capitolini: una consuetudine ormai a Roma in occasione dei derby. Questa volta, quantomeno, non c’è stato nessun accoltellato e nessun ferito, ma su entrambi i fronti della tifoseria sono stati sequestrati numero oggetti atti a offendere e/o contundenti. Tra queste delle aste in plastica modificate con punte metalliche taglienti, dei coltelli da cucina, delle mazze da baseball, delle mazze di legno, alcune delle quali abbinate a botti a elevato potenziale, senza dimenticare i coltelli lasciati appositamente tra le aiuole intorno all’impianto da gioco: insomma, un vero e proprio arsenale.
Come logico che sia la polizia ha denunciato e sottoposto al Daspo alcuni tifosi, ma fortunatamente questa volta non c’è stato alcun contatto al di fuori dello stadio Olimpico, anche grazie all’uso di idranti da parte delle forze dell’ordine. La domanda però sorge spontanea: è mai possibile vivere una partita, seppur importante, in questo modo? La risposta parrebbe scontata, ma non per tutti evidentemente…