La giustizia lucernese ha condannato un cittadino italiano di 54 anni a due anni e due mesi di carcere, di cui un anno da scontare, per aver frodato diverse banche richiedendo ben sette crediti di aiuto Covid in quattro mesi. Una volta uscito dal carcere l'uomo dovrà inoltre lasciare la Svizzera.
Nella sentenza resa pubblica venerdì, il Tribunale penale di Lucerna ha riconosciuto l'imputato colpevole di frode professionale, falsificazione di titoli e riciclaggio di denaro. La difesa ha annunciato che farà appello contro questo verdetto.
Tra maggio e luglio 2020, l’imputato, già condannato in passato, ha richiesto crediti di aiuto Covid a sette banche, sostenendo che le sue imprese soffrivano finanziariamente a causa della pandemia. Ha completato le sue prime tre domande in appena 20 minuti.
Gli furono quindi concessi cinque crediti per un totale di 239'000 franchi, soldi che il 54enne ha utilizzato questi soldi per finanziare il suo stile di vita e acquistare un ufficio di progettazione, per il quale ha richiesto un'ulteriore credito Covid. Nelle sue richieste l'imputato ha presentato cifre di fatturato falsificate, forme giuridiche false o sedi aziendali false. In realtà, le aziende in questione erano appena in attività o avevano avuto difficoltà finanziarie già prima delle chiusure legate alle misure Covid.