Presidente: è ricominciato il campionato. Cosa si aspetta dalla squadra? Avete ancora mire ambiziose?
Non è certo il momento di abbassare la guardia. Adesso, staff e ragazzi sono molto motivati. Sono positivo. Anche perché c’è senz’altro da essere fiduciosi. Dopotutto siamo solo a metà del guado; è importante partire con il piede giusto. E poi non dobbiamo assolutamente sottovalutare l’appuntamento storico dei quarti di Coppa Svizzera. Dopo l’impresa con il San Gallo, ci attende la sfida con il Losanna. Sulla scia di quel leggendario ACB - Losanna, domenica 12 ottobre 1986, davanti a 17’000 spettatori, che vide i granata imporsi per 4-2 con poker di Paulo Cesar! Il calcio è anche questo. Iniezioni di emozioni. Sognare, si può, anzi, si deve…
Durante il mese e mezzo di pausa non si è più parlato del Bellinzona, come se fosse finito nel dimenticatoio. Qualcuno dice: meglio stare zitti e lavorare duro. È così?
Il periodo delle Festività natalizie, per sua natura, è forse rimasto l’unico periodo dell’anno, in cui tutto ci porta a rallentare, offrendoci a sane introspezioni. Mettendo, davanti a tutto, gli affetti. Invero, noi però non ci siamo fermati. Soprattutto, a livello organizzativo abbiamo avuto modo di ripensare tante cose. I primi cambiamenti strutturali già sono stati annunciati e resi operativi. In particolare, l’arrivo di Nicola Marra, nuovo direttore generale e del difensore Nicola Sutter dal Thun. Altri ne seguiranno a breve. Anche se, in effetti, non si è parlato del Bellinzona, l’ACB ha continuato a esserci. E c’è!
Da luglio a dicembre sono stati commessi errori, sia a livello societario che sportivo. Cosa cambierebbe, se potesse?
Fin dall’inizio ho detto che mi sarei impegnato nel dare un assetto a tutto quanto ruota attorno alla squadra. In parte, in questi mesi i risultati si sono visti. Alcuni aspetti, invece, andavano assolutamente evitati. Per come sono fatto, quando succede qualcosa non ho l’abitudine di piangere sul latte versato. Piuttosto, mi concentro sempre su come si può attivamente reagire. In questo senso, sento molto mia la famosa locuzione di Seneca. “Non possiamo dirigere il vento ma possiamo orientare le vele!”
Quali consigli si sentirebbe di dare al patron Bentancur, spesso nel mirino della critica?
Non mi è mai piaciuto ergermi a detentore di verità. Tantomeno con Pablo Bentancur che non ha certo bisogno dei miei consigli. Con lui c’è un denominatore comune. Il bene dell’ACB. La bussola del club va perciò orientata nella stessa direzione.
Avete regolato le vostre pendenze col Comune?
Con Bellinzona e con il suo Ente autonomo sport stiamo ritrovando un’intesa proficua. Abbiamo ripreso a parlarci in maniera costruttiva. Iniettando nuova linfa in un imprescindibile confronto istituzionale. Vedo affacciarsi inediti approcci che non potranno che farci bene. Soprattutto, in vista dell’indispensabile rinnovo della licenza. Fondamentale era ristabilire una comunicazione. È ciò che sta avvenendo a soddisfazione di tutti. (non ha risposto alla nostra domanda, ndr)
Lei sta lavorando alacremente per dare un’immagine nuova alla società.
Non è un progetto che posso portare avanti da solo. Infatti, il gruppo che ci sta lavorando è coeso e convinto. A partire dall’idea della realizzazione di un solo Bellinzona. I primi riscontri sono incoraggianti. Il processo va avanti e condurrà a riproporre realtà che si erano adagiate al trascorrere del tempo e al sopirsi delle energie. Invertire queste tendenze è l’obiettivo che ci anima. Un esempio. La ripartenza, nel 2026, del Torneo internazionale giovanile FIFA U19, con l’accorata partecipazione della nostra squadra in maglia granata.
Questione stadio: a che punto siete?
Pure qui sono stati fatti passi incoraggianti, in sintonia con la Città e l’Ente autonomo Sport. Molto presto saremo in grado di esporre visioni concrete. Non soltanto legate al futuro stadio, ma pure rivolte a spostare certi assi. Con la realizzazione – fatte le debite e dovute proporzioni – di una sorta di “Milanello” a Giubiasco. Ovvero, una struttura sportiva interamente dedicata all’ACB.
Qualcuno sostiene che il suo annuncio sullo stadio sia stato in realtà soltanto una boutade…
Certo che no. Il tema nuovo stadio rimane centrale in prospettive di crescita e di ambizioni di promozione.
Intanto però la Lega ha confermato la vittoria a tavolino del Wil.
Ricorreremo al TAS di Losanna, dove è già pendente l’impugnativa per la sanzione della vittoria a tavolino dei sangallesi. Penso proprio che si tratti di un accanimento vero e proprio nei confronti della nostra società. Comunque il Bellinzona farà valere le sue ragioni nelle sedi opportune.
È vero che Bentancur a fine stagione venderà?
È una domanda da rivolgere all’interessato. Lui comunque intanto è ben presente e ci permette la militanza in dieci Challenge League.
Perché alla festa ACB di Natale non sono stati invitati personaggi che hanno scritto la storia del club? Ex giocatori e dirigenti (uno, tanto per fare un esempio, è Manuele Morelli)?
La scelta per il Gala dei 120 anni è stata quella di proporre un evento aperto a tutti, indistintamente. Senza escludere nessuno. Una grande serata.Momento forte. Indimenticabile. Non occorreva l’invito per parteciparvi. Tant’è vero che non sono stati fatti dei distinguo. Dirigenti, calciatori, tifos e simpatizzanti. Tutti allo stesso tavolo. A brindare granata. Chi c’è stato sa che è vero. Una manifestazione-ritrovo senz’altro da riproporre a cadenza regolare.
La presenza di Paulo Cesar è stato un successo.
In effetti, una bellissima persona. Ha interagito a tutto cuore. Generoso. Sul palco, nei contatti personali. Caldi abbracci e affettuose strette. A prevalere è stata l’autenticità. In semplicità e schiettezza. Il popolo granata gli ha dimostrato tutto il suo speciale attaccamento. In un contesto ideale. Da incorniciare.
M.A