La giustizia italiana ha ordinato al governo di risarcire i migranti a cui era stato impedito per dieci giorni nel 2018 di sbarcare sulla terraferma, provocando venerdì una forte protesta da parte del primo ministro Giorgia Meloni. Il caso riguarda gli eritrei trattenuti sulla nave militare Diciotti dal 16 agosto 2018 al 25 agosto, quando l'allora capo del governo era Giuseppe Conte (Movimento 5 Stelle) e il suo ministro dell'Interno Matteo Salvini, leader della Lega.
Giovedì la Corte di Cassazione ha condannato il governo a pagare un risarcimento, ma ha rinviato il calcolo dell'importo alla Corte d'Appello di Roma. "Il governo dovrà risarcire, con i soldi dei cittadini italiani onesti che pagano le tasse, delle persone che hanno tentato di entrare illegalmente in Italia", ha denunciato sul suo conto X Giorgia Meloni
"Mentre non abbiamo risorse sufficienti per fare tutto ciò che dovrebbe essere fatto, è molto frustrante" dover spendere soldi per questo tipo di risarcimento, ha concluso. La Lega di Matteo Salvini ha reagito in modo ancora più virulento: “È assurdo. Lasciamo che questi giudici paghino di tasca propria se amano così tanto gli immigrati clandestini”.
Attuale vicepremier del governo Meloni, Salvini era stato assolto a dicembre in un processo relativo a un caso simile in cui era accusato di sequestro di migranti in mare nel 2019, quando era ancora ministro dell'Interno. Per quanto riguarda il caso Diciotti, il Tribunale dei ministri (giurisdizione competente a giudicare i membri del governo per presunti reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni) aveva allora voluto farlo comparire, ma il Parlamento si era rifiutato di revocargli l'immunità, cosicché il processo non ha mai avuto luogo.