Un ex manager dell'azienda di armamenti Ruag avrebbe guadagnato milioni di franchi vendendo materiale della Confederazione a prezzi esagerati. Secondo quanto riporta il Blick, questo ex dirigente oggi vive in una casa di lusso, piscina e auto di lusso dopo il suo periodo passato alla Ruag. Le accuse mosse al vallesano sono enormi: avrebbe utilizzato per anni la Ruag come un “self-service”, incassando diverse decine di milioni di franchi. Se nulla è stato ancora dimostrato e quindi la presunzione di innocenza è opportuna la giustizia si sta attivando. Il ministero pubblico di Berna competente per i reati economici ha infatti aperto un procedimento penale contro l'ex dirigente, come ha confermato il suo portavoce Christof Scheurer.
Nei casi più importanti di criminalità economica si svolge un procedimento penale: "È stata aperta un'indagine penale per sospetto di gestione abusiva qualificata e falsificazione di titoli", afferma Scheurer. Non è ancora noto se l'indagine verrà estesa ad altri fatti e ad altre persone. Questo ex manager avrebbe trasportato sotto copertura attrezzature militari, frodando così milioni di dollari alla Confederazione, e avrebbe effettuato transazioni dubbie con vecchi carri armati olandesi, sopravvalutando il prezzo dei materiali acquistati e rivenduti.
Tra il 2017 e il 2022, l'ex manager ha effettuato per Ruag un totale di 26 transazioni che, secondo il Controllo delle finanze della Confederazione, avrebbero potuto dar luogo ad atti fraudolenti o altre irregolarità. Il sospettato è tuttora amministratore di un'azienda tedesca attiva nel settore degli armamenti e non ha risposto alle sollecitazioni di Blick.
Per il Dipartimento della Difesa (DDPS) questo presunto scandalo di corruzione è un vero disastro. Ciò che rende la questione ancora più delicata è che la direzione di Ruag e il ministro della Difesa uscente Viola Amherd erano già stati informati di possibili irregolarità nel 2019 dopo che un informatore anonimo aveva lanciato l'allarme per iscritto, ma i suoi avvertimenti sono rimasti inascoltati.