Alcuni dicono che Vicky Mantegazza non sia adatta al ruolo che ricopre, che l’ombra di suo padre la sovrasti e che all’interno del club non riesca ad imporsi come dovrebbe. Chissà... Certo, il fatto che lei sia l’unica donna presidente di un club svizzero di livello è molto positivo; certo, il fatto che appoggi economicamente l’HCL (e in modo sostanzioso, per non dire vitale) le rende onore. Senza la famiglia Mantegazza il club bianconero si dibatterebbe in Swiss League o giù di lì. Nessuno può dubitarlo.Tutto ciò, tanto per tornare in argomento, non cancella il suo deludente operato, attestato da una serie di risultati al di sotto delle aspettative.
Ora però, ecco il senso di questo lettera, è giunta l’ora di cambiare marcia, di dare una impronta, di intervenire, di lanciare dei messaggi, di picchiare i pugni sul tavolo se serve e ricostruire finalmente quel legame con la tifoseria che si è rotto da troppo tempo. Già una volta, e proprio su queste colonne, la invitammo a tenere un rapporto più stretto con i fan, ad essere più empatica (lei e i suoi colleghi), a non mantenersi slegata da un mondo che in fondo le vuole bene e vorrebbe sentirla più vicina. Perchè una società che si mostra indifferente verso i tifosi, è una società destinata all’oblio e a ricevere in cambio la stessa moneta.
Cara Vicky: l’HCL deve riconquistare popolarità e deve riabbracciare coloro che per 9 mesi l’anno si recano in pista a sostenerlo: poi se arriveranno anche i risultati, saremo tutti contenti. Spero infine che le mie parole non le abbiamo creato fastidio: vogliono essere, semmai, un incentivo a migliorare per il bene del Lugano che, detto a chiare lettere, è ben più importante di un presidente, di un giocatore o di un allenatore. Auguri.
GIULIO ROSSELLI
tifoso HC Lugano