LOSANNA – 18 punti in 15 partite: il Lugano ha chiuso così la sua regular season in questo 2025. Un cambio di marcia inaspettato, una frenata inattesa dopo quanto di buono i bianconeri avevano mostrato nei primi mesi di questa annata. E invece… e invece anche ieri a Losanna i ragazzi di Mattia Croci-Torti (decisamente arrabbiato e frustrato al termine dei 90’ della Tuilère) sono apparsi abulici, poco in palla e decisamente sbadati, sia in fase difensiva che in quella offensiva.
L’ennesima brutta prestazione stagionale ha così portato a una nuova sconfitta per i sottocenerini che ora, nel Championship Group, dovranno per forza ritrovarsi, dovranno in qualche modo fare quadrato se vorranno partecipare a una competizione europea nella prossima stagione. Cosa che in questo momento sembrerebbe davvero complicata, perché la classifica stessa ora piange: Basilea a parte, ormai scappato a +12 sul Lugano, anche Servette e YB sono riuscite a racimolare un vantaggio importante (+6 e +4) su Bottani e compagni.
Capire cosa sia successo nello spogliatoio e nella testa dei bianconeri non è esattamente semplice, anche se il battibecco Papadopoulos-Steffen di settimana scorsa potrebbe fotografare in maniera esaustiva come le cose in seno alla squadra luganese siano cambiate negli ultimi mesi. In effetti, a conti fatti, il Lugano ha iniziato la sua picchiata stagionale – con tanto di eliminazioni in Conference League e in Coppa Svizzera al cospetto di formazioni certamente non imbattibili – da quando è stato allontanato Da Silva a metà febbraio. L’ormai ex direttore sportivo era evidentemente importante anche per come faceva da collante tra giocatori, staff tecnico e societario: ormai quello che è fatto è fatto. Ora sta all’FC Lugano, in tutta la sua totalità, ritrovarsi e ritrovare la giusta direzione.