HERNING (Danimarca) – Aveva segnato tantissimo durante la fase a gironi. Aveva subito pochissimo nelle prime 7 partite del Mondiale in corso d’opera in Danimarca e Svezia. Ebbene, la Svizzera ha continuato su questo ottimo trend, ribaltando nel quarto di finale l’Austria, sommersa per 6-0. A impressionare non è stato tanto il risultato e la qualità delle reti firmate dai ragazzi di Patrick Fischer, ma la quantità e la qualità del gioco espresso su tutto l’arco dei 60’. Una Svizzera capace di sacrificarsi, di pagare il prezzo su ogni disco e di mostrare ancora una volta che l’obiettivo è fissato su quell’oro sfuggito di mano solamente 12 mesi fa.
La partita disputata a Herning – l’ultima che la Nazionale ha giocato in Danimarca, perché da sabato le semifinali e le finali si disputeranno a Stoccolma – è durata veramente poco, sportivamente parlando. Nei primi 15’, infatti, Bertschy, Meier e Jaeger hanno superato in 3 occasioni il povero Kickert, i cui pali sono vibrati anche in altrettante 3 occasioni. Insomma un dominio in tutto e per tutto.
Da lì in poi non è stata accademia pura, perché comunque la Svizzera è andata ancora a bersaglio con Fiala, Schmid e Knank, dovendo anche allenare il boxplay – affrontando con grande maestria anche un 3 contro 5 –, ma chiaramente Fischer e i suoi ragazzi hanno iniziato gradualmente ad abbassare i ritmi – inserendo nelle rotazioni anche quel Berni che dalle prime uscite ne era uscito leggermente acciaccato – in vista della semifinale di sabato che si disputerà in ogni caso contro una Nazionale sicuramente più pronta e più forte di un Austria che non raggiungeva i quarti di finale dal 1994.
Tutto facile, insomma, oggi per una squadra che ha aggredito molto bene la partita, diversamente da quanto successo contro il Kazakistan due giorni fa, e che ora inizia a sentire profumo di medaglie. E si sa, la fame vien mangiando…