STOCCOLMA (Svezia) – Salutata Herning – che ha risposto con uno stadio praticamente vuoto in occasione del quarto di finale disputato dai rossocrociati – con una partita letteralmente dominata contro l’Austria, la Svizzera è pronta a fare armi e bagagli per fare rotta verso Stoccolma: è lì, dove la Nazionale perse nel 2013 la finale contro i padroni di casa, che domani disputerà la semifinale meno attesa, quella che nessuno si sarebbe aspettato. Quella contro la Danimarca, capace di ribaltare e sorprendere un Canada apparso fortissimo contro la Svezia, ma che ha preso sottogamba il proprio quarto di finale contro i danesi, spinti da un pubblico che non ha mai mollato e che ha dato una grossa mano a Ehlers e compagni.
Il 5-2 conquistato nella fase a girone dovrà essere messo da parte e bisognerà lavorare sugli aspetti tecnici e mentali mostrati contro l’Austria – contro le Aquile Andrighetto e compagni non hanno mai mollato e hanno giocato una partita vera per 60’ anche sul 6-0 – senza sottovalutare i danesi che nelle ultime due partite hanno saputo fare lo scalpo alla Germania e alla Nazionale della foglia d’acero, data come una delle favorite visto il blasone del suo roster.
Sulla carta non c’è storia. Sulla carta il valore della squadra a disposizione di Patrick Fischer è nettamente superiore a quella nelle mani di Mikael Gath. Ma evidentemente lo pensavano anche Dean Evason e i suoi ragazzi, caduti fragorosamente sul ghiaccio di Herning al cospetto di una Danimarca che sta scrivendo una pagina storica del suo hockey. Ecco perché la Svizzera non deve farsi sorprendere, ma deve restare con i piedi ben puntati a terra. Ma su questo non abbiamo dubbi: Fishi e i suoi ragazzi hanno ben in mente quale deve essere il loro obiettivo e questo lo sanno sia i danesi, sia coloro che si sfideranno nell’altra semifinale, cioè gli americani e gli svedesi.