BASILEA – Così come era successo ad EURO 2008, l’ultima grande manifestazione calcistica disputata in Svizzera, la Nazionale rossocrociata ha perso la partita d’esordio di EURO 2025. Allora fu la Nazionale maschile a uscire sconfitta dal St. Jakob Park per 1-0 per mano della Repubblica Ceca, cadendo sotto il colpo decisivo di Sverkos, questa volta è toccato a quella femminile, che ha dovuto inchinarsi alla Norvegia e incassare la rete dell’indomabile Hegerberg e l’autorete della Stierli, ma la formazione guidata da Pia Sundhage merita tutti gli applausi e tutto l’amore che il nostro Paese può e sa offrire.
Quella stessa Norvegia che non battiamo da tanto, troppo tempo e che a Sion soltanto un mesetto fa ci ha costretti alla retrocessione in Lega B di Nations League e che anche ieri sera si è dimostrata indigesta per le nostre ragazze. L’1-2 incassato però, oltre a non intaccare le nostre speranze di qualificazione, lascia l’amaro in bocca per l’ottimo primo tempo disputato da una Svizzera coraggiosa e grintosa, con tante idee ma con poco killer instinct: non potremmo descrivere diversamente i primi 45’ disputati al St. Jakob di Basilea dalla Nazionale rossocrociata, premiata dalla rete delle Riesen, ma fermata da qualche imprecisione di troppo e dalla traversa centrata dalla Reuteler.
Nella seconda frazione le cose sono cambiate, con la Norvegia che è salita di tono e con una Svizzera che ha dovuto fare un paio di passi indietro, concedendo qualcosa di più, ma sbagliando anche troppo in fase offensiva. Le norvegesi, segnando due reti in 3’ e sbagliando anche un rigore hanno ribaltato la partita, ma la nostra Nazionale ha mandato messaggi decisamente importanti, in controtendenza a quanto visto negli ultimi mesi, in cui la squadra faticava dannatamente a creare e a far divertire.
Ieri sera, invece, si è visto uno spettacolo completamente diverso, complice anche il magnifico calore portato dai 35'000 accorsi a Basilea per questa storica partita della Nazionale femminile, chiamata ora a non sbagliare contro l’Islanda per tenere aperta la porta della qualificazione alla fase a eliminazione diretta.