Dopo aver trascorso quattro giorni in carcere, aver perso il lavoro e affrontato quattro anni di procedimento penale, Peter Lauener, ex responsabile della comunicazione dell'ex consigliere federale Alain Berset, è stato scagionato nel caso "Coronaleaks". Il Ministero pubblico federale ha infatti chiuso definitivamente il procedimento qualche giorno fa, per mancanza di prove utilizzabili, soprattutto a causa della protezione delle fonti giornalistiche, ha rivelato giovedì il "Tages-Anzeiger". L'Ufficio federale dell'agricoltura ritira quindi l'accusa secondo cui Peter Lauener avrebbe violato il segreto d'ufficio informando in anticipo il capo del gruppo Ringier, Marc Walder, dei piani riservati di Berna per combattere il Covid.
La giustizia federale chiude così un'indagine ereditata da un procuratore straordinario, il giudice in pensione Peter Marti, che aveva agito di propria iniziativa contro l'ex portavoce del ministro friburghese. Diversi tribunali lo avevano criticato per i suoi metodi, tra cui il sequestro degli account di posta elettronica professionali e privati di Peter Lauener. Il giudice ha infine archiviato il caso all'inizio dell'estate del 2023.
Ricordiamo che con il caso "Coronaleaks" si fa riferimento alla fuga di notizie riservate sulla strategia della Confederazione di fronte alla pandemia di Covid-19. Tra il 2020 e il 2021, Peter Lauener, allora responsabile della comunicazione di Alain Berset, avrebbe trasmesso dati sensibili a Marc Walder, a capo del gruppo Ringier (che pubblica in particolare il quotidiano "Blick"), prima del loro annuncio ufficiale. Queste informazioni sarebbero state utilizzate dal Blick per pubblicare articoli prima delle conferenze stampa ufficiali del Consiglio federale, sollevando dubbi su una collusione tra potere politico e media.
Peter Lauener riceverà più di 100'000 franchi di risarcimento: circa 41'000 franchi per la perdita del lavoro, 62'000 franchi per le spese legali e 5'000 franchi come risarcimento morale. Attualmente lavora come consulente indipendente a Berna. Marc Walder, invece, non ha ricevuto alcun risarcimento, non essendo mai stato formalmente incriminato.
Ma il conto finale sarà molto più alto per il contribuente, poiché lo Stato dovrà comunque pagare le spese del procedimento penale durato quattro anni. Sebbene il MPC non abbia ancora calcolato i costi totali, il Tages-Anzeiger li stima a diverse centinaia di migliaia di franchi.