TICINO - “L’esagitato presidente uregiatto Fiorenzo Dadò ‘parte del folklore locale’ (cit. Zali) e quello dell’Udc ticinese Piero Marchesi l’hanno fatta fuori dal vaso, con un improponibile attacco personale nei confronti del Consigliere di Stato leghista Claudio Zali. È il colmo: solo pochi giorni prima, i novelli compagni di merende si erano messi a strillare contro l’arrocchicchio in governicchio. Adesso loro stessi vorrebbero farne un altro, togliendo a Zali la competenza sul lupo: quando si dice la coerenza!” scrive il Mattino della domenica, che sottolinea come la polemica nasconda contraddizioni evidenti. “A questa stregua, perché non ritirare il dossier cassa malati all’uregiatto De Rosa? Come mai Dadò non lo pretende?”.
Il domenicale ricorda inoltre che “Marchesi va ora in tandem con Dadò, il quale ha sempre spalato palta sull’Udc. Questo dopo che i democentristi, nel parlatoio cantonale, sono andati a manina perfino con gli sfascisti bellinzonesi del Mps, sottoscrivendo la convocazione della ridicola seduta straordinaria del parlatoio cantonale sull’arrocchicchio, naturalmente a spese del contribuente. Ma come: l’Udc non diceva di voler contenere la spesa pubblica?”.
Il Mattino non risparmia nemmeno il Corriere del Ticino, puntando il dito contro il suo vicedirettore: “Operazione in cui si lancia, ça va sans dire, anche il vicedirettore del Corrierino liblab Gianni Righinetti, che ha pubblicato l’ennesimo editoriale farneticante contro la Lega e contro il Mattino (perfino il giornale di servizio del partito delle tasse, LaRegione, è stato più sobrio: è tutto dire)."
Il settimanale insinua poi un sospetto: “Sembra quasi che gli ultimi interventi di Marchesi li abbia scritti Gianni Righinetti. Vuoi vedere che il buon Gianni, nell’aspettativa (così cinguettano gli uccellini) di diventare il collaboratore personale di Marchesi in caso di elezione in governicchio di quest’ultimo, sta cominciando a rodarsi come suo ghost writer?”.
Fonte: MDD, 27.7.2025