LUGANO – Un Lugano lontano parente di quello visto giovedì contro il Cluj nel secondo turno preliminare di Europa League, è clamorosamente inciampato all’esordio in campionato contro il neo promosso Thun: a Cornaredo i bianconeri hanno dannatamente faticato a trovare idee e gioco e, se a questo si aggiunge anche un pizzico di sfortuna, il successo dei bernesi non dovrebbe sorprendere nessuno.
Avrà molto da lavorare Mattia Croci-Torti per trovare la quadra di una squadra apparsa confusionaria e con poche idee tattiche, sulla falsa riga di ciò che il Lugano era riuscito a mostrare nella scorsa primavera, quando aveva conquistato un posto europeo per il rotto della cuffia, dopo un girone di ritorno davvero complicato.
I cambi e l’ampio turnover attuati ieri dal tecnico momò non devono essere visti come un alibi, ma come una necessità – visti i tanti impegni ravvicinati – e come un’opportunità per quei giocatori che giocano e giocheranno meno degli altri. Le risposte ricevute dal Crus, evidentemente, non sono né soddisfacenti né sufficienti: il rigore concesso con troppa superficialità da Braut-Guillard, l’intervento mancato da Saipi in occasione della punizione che ha deciso la contesa, il troppo campo concesso al Thun devono risuonare come un campanello d’allarme dalle parti di Cornaredo.
Per carità, siamo alla prima giornata di campionato e sarebbe ingiusto mettere sulla graticola il tecnico e la rosa a sua disposizione, ma la sconfitta maturata ieri tra le mura amiche non deve essere accantonata con troppa sufficienza: il Lugano è da gennaio che mostra problemi e lacune in tutti i reparti. Prima si interverrà, anche sul mercato, e meglio sarà.